Benessere in cucina e benessere a tavola un tema caro al food movement.
Da dove comincia il benessere in cucina? Da una scelta di alimenti o dal modo di cucinare, dalla tecnologia di cottura o dalla capacità di spadellare? Ma, prima di ogni altra cosa, quando arriviamo a casa o ci sediamo a tavola per il lunch, che atteggiamento abbiamo nei confronti di ciò che stiamo per mettere in bocca?
Ammesso che siamo molto bravi a cucinare, e alcuni di noi lo sono per davvero, come mangiamo? Perché è da qui che inizia il vero benessere, dal nostro approccio su come utilizziamo lo strumento principale per il nostro sostentamento: la bocca.
Lo sappiamo tutti che la prima digestione avviene in bocca, la masticazione è lo strumento principale per il nostro benessere. Masticando bene si attivano gli enzimi che sono prodotti dalla saliva e che facilitano il processo digestivo: più è lunga la masticazione più la digestione sarà armonica . Se mangiamo in fretta o in preda a emozioni come la collera o l’ansia il tempo di masticazione si accorcerà e quindi non sarà favorita la corretta digestione.
Molto spesso associamo il rito della cena guardando la televisione, quasi sempre il telegiornale. Questa è una cattiva abitudine, perché il percepire cattive notizie è associato all’ingerimento di cibi e il nostro inconscio non fa differenza: cattiva notizia = cattivo cibo. Noi assimiliamo cibo cattivo e quindi ci nutriamo male.
Lo abbiamo scritto più volte il cibo è la nostra prima medicina, dobbiamo trattarlo con amore e in armonia. Non importa dove mangiamo, e, a volte anche cosa mangiamo, l’importante è come mangiamo. Quindi la masticazione deve essere lenta e la mente deve spaziare su pensieri gradevoli. Se siamo a casa approfittiamone per intavolare una conversazione piacevole, se con i figli divertendoci a condividere le scoperte della giornata, se con il partner a scambiare propositi positivi per il futuro, se da soli preparando con amore il nostro cibo e perché no guardando un film rilassante e divertente.
Nei monasteri tibetani il cibo, quasi sempre a base di verdure, è consumato in comune e in completa rilassatezza. Da un nostro recente viaggio presso monasteri tibetani è emerso che già nella preparazione dei cibi in cucina l’atmosfera è gioiosa e serena. I monaci preparano il cibo cantando, pregando e scherzando per generare energia positiva. Il pasto è consumato a piccoli gruppi che mangiano molto lentamente ma sempre con il sorriso sulla bocca.
Il rito del mangiare nella nostra società sta assumendo forme sempre più legate ai ritmi della produttività industriale o degli orari degli uffici, abbiamo perso il contatto con i ritmi naturali del nostro organismo, è proprio per questo che il benessere in cucina è soprattutto sviluppare consapevolezza su come consumiamo il nostro cibo.
Il benessere inizia proprio la dove pensiamo che finisca il ciclo di controllo della qualità, nel nostro piatto.
Buon appetito.
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