Carmine Sastri ci racconta La Casa di Ninetta – Il calore della tradizione di famiglia, il golfo di Napoli, l’amore per la buona cucina: Casa di Ninetta.

Carmine Sastri ci racconta La Casa di Ninetta - Cucina Semplicemente

Carmine Sastri ci racconta La Casa di Ninetta – Cucina Semplicemente – Fotografie di La Casa di Ninetta

Una calorosa dimora di tradizioni e sapori nel cuore di Napoli, a due passi dal mare. Un ristorante che ripropone le atmosfere rustiche del passato, con i profumi e i sapori delle usanze più antiche, racchiusi in un arredamento familiare, che avvolge i frequentatori in un’atmosfera genuina ed elegante allo stesso tempo.

Carmine Sastri, fondatore e ideatore dell’attività, ci narra la storia del suo ristorante La Casa di Ninetta e mentre lo descrive, inevitabilmente, si racconta come persona, ricordando i legami della famiglia e le abitudini che gli sono state tramandate da generazioni.
La sua voce trasmette l’entusiasmo di chi lavora con il cuore, di chi cucina per passione, di una persona per cui il valore affettivo di un’attività supera quello commerciale. Il suo temperamento ricorda la foga e l’espansività dello splendido Sud.

Carmine Sastri ci racconta La Casa di Ninetta - Cucina Semplicemente

Carmine Sastri ci racconta La Casa di Ninetta – Cucina Semplicemente – Fotografie di La Casa di Ninetta

CS- Dopo tanto tempo all’estero, ha deciso di aprire un ristorante per gustare la vera cucina tradizionale napoletana, quella fatta in casa. La sua quindi deriva da un legame affettivo con Napoli e la sua famiglia?
Carmine Sastri- Decisamente sì. Cercavo il cibo che preparavano mia madre e mia nonna e quindi le ricette della nostra tradizione, delle donne che cucinavano seguendo la stagionalità dei prodotti, andando al mercato ogni mattina. Volevo ricreare l’anima antica e povera della cucina popolare.

CS- Dicono di voi: “un ristorante casereccio ma elegante dove poter assaporare il passato e la semplicità delle cose”. Come nascono le vostre ricette?
Carmine Sastri- Ci tenevo davvero che l’ambiente riproducesse la dimensione domestica della casa. La nostra è certamente un’attività commerciale, ma poter far sentire a casa i clienti, regalando loro i sapori della semplicità di una volta, mi riempie di soddisfazione

CS- Qual è la vostra specialità? Il piatto che più vi rappresenta?
Carmine Sastri- Cuciniamo ancora seguendo i procedimenti che mi sono stati insegnati da mia nonna, nata all’inizio dell’Ottocento e da mia madre, del secolo successivo. Ciò che serviamo nasce dall’anima della mia famiglia e della mia infanzia. Forse i piatti che più ci rappresentano sono il sugo alla genovese, che cuoce per circa 12 ore durante le quali la cipolla si consuma piano piano e diventa una sorta di crema. Inoltre, il pesce azzurro, quello vero del territorio, come ad esempio le alici fritte.

Carmine Sastri ci racconta La Casa di Ninetta - Cucina Semplicemente

Carmine Sastri ci racconta La Casa di Ninetta – Cucina Semplicemente – Fotografie di La Casa di Ninetta

CS- Che tipo di ingredienti usate? I vostri fornitori sono tutti locali?
Carmine Sastri- Certamente. Noi andiamo a fare la spesa ogni giorno, esattamente come una volta. In passato non c’erano i frigoriferi, non si potevano conservare i prodotti a lungo e dunque le famiglie si nutrivano di prodotti locali e freschissimi, soprattutto pesce e verdura, elementi fondamentali della dieta mediterranea.

CS- Come il cibo, anche l’atmosfera e l’arredamento ricreano un ambiente caldo e accogliente. È importante dunque anche il modo in cui si mangia, l’ambiente, la filosofia?
Carmine Sastri- Si tratta di un pensiero autentico. Oggi il cibo, in alcuni casi, ha preso il significato di merce di scambio. Certamente, come tutte, la nostra attività ha uno scopo commerciale, ma perseguiamo anche una forma di cultura, secondo cui cucinare è un procedimento ricco ed elaborato, basti pensare che facciamo un sugo che cuoce per 12 ore!

CS- Che tipo di persone frequentano il vostro ristorante?
Carmine Sastri- Ah, guardi abbiamo un pubblico molto vario. S’immagini che viene spesso a trovarci Beatrice di Borbone, che seppure abiti a Parigi, non rinuncia al ragù e alle alici fritte! Poi, soprattutto grazie anche alla personalità di mia sorella Lina Sastri, da noi mangiamo numerosi artisti. E infine, i napoletani, in particolare di una certa età, dai quali mi piace sempre sentire che da noi ritrovano i sapori di una volta.

CS- Cosa ne pensa della diffusione dei ristoranti vegetariani, vegani, biologici o a km zero? Crede che la cucina italiana stia cambiando?
Carmine Sastri- Io credo che sia giusto ricercare prodotti freschi, di cui si conoscano i produttori. Quello che è strano è che bisogna andarli a scovare nei negozi specializzati o altrove, quando invece in passato, si acquistava tutto al mercato locale. Ovviamente a quei tempi era tutto implicitamente biologico! Quando ci si nutre seguendo la stagionalità della terra e acquistando da artigiani locali, per forza si consumano prodotti freschi e sani.

Carmine Sastri ci racconta La Casa di Ninetta - Cucina Semplicemente

Carmine Sastri ci racconta La Casa di Ninetta – Cucina Semplicemente – Fotografie di La Casa di Ninetta

CS- Cosa ne pensa della cucina italiana? Andrebbe valorizzata ulteriormente, da un punto di vista di marketing, di immagine, soprattutto all’estero?
Carmine Sastri- Assolutamente sì! Ma quale finanza? Siamo un popolo di artisti, poeti, scrittori, cuochi! Dovremmo valorizzare i valori da cui proveniamo, le radici delle nostre origini! Quelle non potrà mai togliercele nessuno!

Con la promessa di una tappa alla Casa di Ninetta alla prossima gita a Napoli, ci congediamo, e nel corpo avverto il buon umore e l’energia caratteristiche del nostro Sud, un territorio sicuramente complesso, dove tuttavia il motore delle azioni e dei pensieri resta il cuore.

 

Mirella Prandelli

 

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