Toscana da favola!

Approfittando del soleggiato week end pasquale ho deciso di fare una gita fuori porta fino in Toscana, in uno dei distretti vitivinicoli italiani più famosi al mondo, il Chianti per godere delle prelibatezze gastronomiche toscane e per visitare, non sia mai, qualche cantina produttrice di Chianti Classico.

Questo meraviglioso territorio, a cavallo tra le province di Firenze – dove si estende la maggior parte della superficie della denominazione – e Siena, si estende per oltre 70.000 ettari che comprendono completamente i comuni di Castellina in Chianti, Gaiole in Chianti, Greve in Chianti, Radda in Chianti e in parte quelli di Barberino Val d’Elsa, Castelnuovo Berardenga, Poggibonsi, San Casciano in Val di Pesa e Tavarnelle Val di Pesa.

Chianti: un fine settimana da enoturista

Percorrendo le strade, molte delle quali bianche e sterrate, lungo le colline chiantigiane si nota subito uno degli elementi caratteristici di questo incontaminato paesaggio: l’alternarsi di vigneti, olivi e boschi. Sono questi ultimi che mi hanno sorpresa maggiormente.

Da un piccolo comune all’altro, o meglio da una località all’altra, si guida (ahimè per i poveri ammortizzatori della macchina) lungo dissestate strade delimitate da una fitta vegetazione di querce, cipressi, lecci e aceri habitat naturale di moltissime specie animali che popolano la zona, dai cinghiali agli scoiattoli, dai cervi ai daini, dagli istrici alle lepri.

Se si torna a bomba sull’argomento vino una specifica molto importante: gli ettari della denominazione del Chianti Classico DOCG sono solo circa 7.000. Dal punto di vista geografico esiste un solo termine per indicare il territorio ma dal punto di vista enologico si distinguono Chianti Classico e Chianti.

Chianti e Chianti Classico…

Sono due DOCG differenti tra loro, con un disciplinare, una zona di produzione e un Consorzio di tutela diversi. E se la zona viene individuata per la prima volta ben 300 anni fa, nel 1932 è stato aggiunto il suffisso Classico per identificare il Chianti prodotto nella zona di origine.

Il vino denominato solo Chianti è quello prodotto al di fuori dell’area geografica, in diverse zone che si aggiungono spesso al nome: Chianti Rufina, Chianti Colli Senesi, Chianti Colli Aretini, Chianti Colli Pisani.

Il marchio che contraddistingue le bottiglie di Chianti Classico, anche per il consumatore che magari distratto non legge bene l’etichetta, è il Gallo Nero. Perché il gallo nero? Scopritelo sul sito di Chianti Classico.

Ma questo famoso vino? Spero sia veramente superfluo dire che si tratta di un vino rosso! Scherzi a parte, il Chianti Classico viene prodotto con uve Sangiovese per almeno l’80%, ma che possono essere anche utilizzate in purezza, con il contributo di altri vitigni, esclusivamente a bacca rossa: da quelli autoctoni, come Canaiolo Nero e Colorino ai principali vitigni internazionali, leggi Merlot e Cabernet Sauvignon.

Classico, Annata, Riserva e Gran Selezione

Esistono tre tipologie di Chianti Classico, diverse per caratteristiche chimiche e organolettiche: Chianti Classico Annata, Riserva (con un affinamento di almeno 24 mesi di cui tre in bottiglia) e Gran Selezione (prodotto da una singola vigna o da una selezione di uva e con un invecchiamento di minimo 30 mesi di cui almeno tre in bottiglia).

Durante il fine settimana, alla faccia della dieta, ho assaggiato diverse etichette sia accompagnando il sorso a goderecce fiorentine sia durante degustazioni un po’ più serie (ma si fa per dire).

Ho assaggiato in primo luogo i vini dell’azienda dove soggiornavo Le Filigare a Barberino Val d’Elsa, una splendido borgo antico, in pietra e perfettamente in armonia con il paesaggio di vigneti e olivi. Ottima accoglienza, appartamenti in stile tradizionali e ideali per un week end tranquillo in campagna ma anche attrezzati per vacanze ben più lunghe.

Molto piacevole e meritevole di menzione il Chianti Classico Lorenzo annata 2013 uno dei pochi vini che ho assaggiato realizzati esclusivamente con Sangiovese. Tannini morbidi e gusto pieno, ideale con i piatti tipici toscani dalla carne alle paste con ragu di cinghiale.

Un’altra azienda visitata è stata Fattoria Casa Sola sempre a Barberino. Anche in questo caso una bellissima azienda immersa nella natura, costruita dalle rovine di una vecchia torre militare. Il proprietario Matteo ha guidato me e altri turisti stranieri, in una bella passeggiata tra gli ulivi e la vigna che circonda la cantina chiacchierando amichevolmente e spiegando in modo preciso e sincero la loro storia e filosofia.

I vini assaggiati, accompagnati da un gradevole piatto di prosciutto toscano e pecorino, rispecchiano in modo autentico il loro approccio, molto tradizionale, al vino, al Chianti Classico. Tra i vini degustati ho apprezzato Il Chianti Classico Annata, semplice con tannini tenui e ideale per accompagnare anche un aperitivo, e il Vinsanto (di cui abbiamo parlato qui) che per tutto il week end, accompagnato da cantucci da inzuppare, a chiuso tutti i miei lussuriosi pasti.

Arianna Vianelli
Terra Uomo Cielo
Una franciacortina in cucina

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