Fast food, che tipo di cibo mangiamo, ma sopratutto quanto tempi impieghiamo a ingerirlo.

Ho faticato molto, se devo essere sincero, a riavvicinare i concetti a volte estremi dei medici-salutisti a quello dei gastronomi convinti ed irremovibili, insofferenti ad ogni evoluzione tecnica e scientifica.

verdure carne e paneUn panino al volo

Far convivere dietetica e gusto rispettando la buona tavola, soprattutto italiana, non è facile, non perché quest’ultima è penalizzata, ma solamente perché la parola “dietetica” indirizza la maggior parte delle persone a pensare a cibi “ da ospedale, completamente privi di gusto, senza sale” e chi più ne ha più ne metta.

Siamo nel 2011 e la tendenza di pensiero, con la divulgazione di notizie più precise da parte dei media e dei giornali, sta permettendo di  collocare le informazioni nei giusti parametri.

In molti congressi organizzati da responsabili delle associazioni scientifiche accreditate, emergono le complessità dei problemi riguardanti la nutrizione, trovando soluzioni sempre più consone al nostro modo di vivere, tralasciando di seguire le rigide regole legate al minuzioso conteggio delle calorie ed alla scelta forzata di alcuni alimenti.

Il panino del mezzogiornoketchup o non ketchup

Con questo concetto è iniziata così una fusione ideologica che ha permesso, con supporto della scienza medica, a noi cuochi, di poter creare ricette e tecniche mirate alla corretta trasformazione degli alimenti aprendo così nuovi orizzonti che hanno riportato il sorriso a coloro che per anni hanno consumato pasti monotoni.

Tutta questa introduzione per arrivare a sfatare anche il mito dei fast food, che come si sa appartengono alle grandi catene mondiali. A questi ultimi poi, bisogna riconoscere anche i meriti ovvero:offrire una forma di ristorazione unica per igiene, tracciabilità dei prodotti e l’inserimento nel proprio menù di frutta e verdure di tutte le qualità, in armonia con le linee guida del Ministero della Salute.

Chiaramente, come si dice spesso, chi è causa del suo mal pianga sé stesso, se vado al fast food e mi divoro cheeseburger, patate fritte e bevo bevande gassate tutti i giorni, non otterrò certo uno stato di salute ed una linea invidiabile.

La vita moderna e frenetica dei tempi nostri ha bisogno, in primis nelle grandi città, del servizio che offrono forme di ristorazione “veloce”.

Dieta americanaevoluzione obesita

Ma fast food, come scritto in precedenza, non è solamente il luogo dove si consumano questi cibi “americani”, conosciamo bene il modo di alimentarsi degli stessi e la percentuale di obesità che purtroppo grava su quel Paese, ci sono locali in grado di servire preparazioni che rispecchiano la dieta mediterranea, servono verdure in insalata unite ad altri ingredienti: le cosiddette insalate composte, meglio conosciute come “insalatone”.

Capita anche a me di pranzare in questi luoghi e osservo che l’offerta dei cibi è variegata, oltre la verdura e frutta, si possono trovare primi piatti con condimenti vegetali, affettati (solitamente prosciutti cotti o crudi, bresaola) di ottima qualità ma, soprattutto, presentati con la giusta grammatura, non maxi porzioni.

I Nutrizionisti ci insegnano che anche una pizza margherita, o con verdure, un buon pane imbottito con formaggi magri,  affettati magri o sgrassati, petti di pollo, carne di tacchino, verdure in foglia, pomodori, toast con formaggio e prosciutto, possono fornire il giusto nutrimento; chiaro che questo mio concetto deve essere supportato dagli stessi, ribadisco sempre, ognuno ha un metabolismo proprio quindi, cautela ed informazione, sempre.

Riporto, come appena premesso, i consigli di coloro che possono divulgare informazioni corrette e competenti: evitare di utilizzare spesso  le salse composte con base maionese, ketchup, creme di formaggi ad alto contenuto di grasso, se non se ne potesse fare a meno, limitarne al minimo la quantità e la frequenza.

Ben vengano allora questi fast food, ci auguriamo che siano portatori di una sana alimentazione soprattutto ai giorni nostri, questa è e diverrà l’esigenza più importante, anche se un po’ in ritardo con i tempi.

Per chi non può, per questioni di tempo o per scelta, esistono i prodotti della cosiddetta “ IV gamma” ovvero: prodotti freschi pronti all’uso, da un po’ di tempo c’è la frutta “fresh cut” fresca, lavata e tagliata, riposta in comode vaschette che si possono comodamente consumate sul posto di lavoro. Non solo frutta comunque, anche verdure in foglia di stagione, con piccoli contenitori inseriti nel coperchio contenenti olio extra vergine di oliva ed il sale.

Dopo pranzo però, se potete, una camminata anche breve non potrà far altro che regalarvi benessere. Va da se che prima di accingermi a scrivere mi consulto sempre con amici medici nutrizionisti così da  rendere più piacevole e sicura l’applicazione dei consigli.

Luca Barbieri Chef

Corrado Corradini – Cucina Semplicemente

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