Food Movement, scienza o ideologia, la nuova frontiera del confronto sul cibo con due autori che professano visioni diverse.

In un articolo di “La scienza in cucina” in risposta a Carlo Petrini sugli OGM a cura di Dario Bressanini si avvalora la tesi che l’evoluzione scientifica permette all’uomo un controllo sulle conseguenze della scelta delle biotecnologie applicate all’agricoltura.

Dario BressaniniCarlo Patrini

Perché ci interessiamo a questo argomento? Perché partiamo dal presupposto che ciò che mangiamo è ciò che siamo e ciò che pensiamo sul cibo ci aiuta a essere sani. Perciò a nostro avviso è importante seguire il dibattito sull’evoluzione delle materie prime che si trasformeranno in cibo. Esiste un legame organico tra la terra, i suoi prodotti e l’uomo, è un legame inscindibile e in evoluzione e dobbiamo tenerne conto. Ciò che si presenta sulla nostra tavola è frutto di un processo che si sta industrializzando sempre più, questo induce a pensare che usiamo tecnologie poco salutari, tuttavia il processo di qualità ci permette di eliminare fattori di trasformazione incontrollata come avveniva prima dell’avvento della tecnologia del freddo o del sottovuoto.

mais naturale o modificatoricerca e biotecnologia

Ciò che si deve evitare è l’uso indiscriminato di una ideologia del profitto che poggia sull’ignoranza dei processi di conservazione, sul consumo fuori stagione di prodotti freschi, sul consumo non equilibrato di cibi ad alto contenuto calorico. Questi fattori possono essere contrastati da una cultura culinaria di benessere che poggia su una cultura più generale del benessere. Si deve partire sempre dall’uomo come elemento centrale del sistema e valorizzarne i principi di eticità. Non a caso oggi si dibatte se la Celiachia sia frutto delle trasformazioni del frumento “senatore Cappelli” per mezzo delle modificazioni genetiche sulla pianta per ottenere la variante “creso”.

ricerca di laboratorio e agricolturachimica indiscriminata o ogm intelligente

Alle dieci domande che l’Espresso pone a Carlo Petrini si ottengono dieci no rispetto all’uso e alla bontà degli Ogm, cui corrispondono altrettante smentite da parte di Dario Bressanini. Per dovere di cronaca va precisato che le affermazioni di Petrini non sono supportate da una letteratura scientifica mentre Bressanini produce una vasta bibliografia consultabile anche via web.

1)      La contaminazione.

Carlo Petrini: non si può contenere perché i fattori naturali permettono la trasmissibilità dei pollini senza barriere.

Dario Bressanini: falso, sono disponibili vari studi che dimostrano che la coesistenza sia possibile.

2)      Sovranità alimentare.

Carlo Petrini: non è possibile scegliere quello che mangiamo nel momento in cui la contaminazione si diffonde.

Dario Bressanini: falso, le misure di coesistenza sono fatte apposta per non perdere la certificazione biologica.

3)      Salute.

Carlo Petrini: ci possono essere problemi di salute per animali alimentati a Ogm.

Dario Bressanini: falso, studi scientifici dimostrano che non è vero. La letteratura prodotta è stata ampiamente smentita.

4)      Libertà.

Carlo Patrini: l’uso dell’Ogm impoverisce la cultura dell’agricoltore che perde la conoscenza maturata nei secoli sulla selezione delle sementi.

Dario Bressanini: ci sono Ogm ibridi e non tutti sono di multinazionali, gli agricoltori ormai da decenni comprano sementi selezionate e non autoprodotte, l’esempio è il grano “Senatore Cappelli” (famoso per essere considerato autoctono) è frutto di una ricerca di un genetista italiano di un grano tunisino, ogni coltivatore deve essere libero di scegliere il tipo di semente che vuole.

5)      Economia e cultura.

Carlo Petrini: per valorizzare la cultura e la storia dei prodotti tipici si deve partire dalla tutela dei prodotti non Ogm.

Dario Bressanini: falsa premessa, la storia del nostro paese è anche la storia di piante e frutti che provengono da tutto il mondo, mais, pomodori, patate, zucchine, ecc. fino ai più recenti kiwi. Avendo importato piante non autoctone abbiamo alterato inconsciamente l’equilibrio preesistente e l’adattamento è frutto di questa alterazione.

6)      Biodiversità.

Carlo Petrini: la biodiversità è impoverita dall’uso massiccio di culture estensive monoculturali a danno di quelle intensive che hanno bisogno di preservare i saperi e i sapori.

Dario Bressanini: falso, la tecnologia Ogm aiuta la biodiversità, lo dimostra la storia dell’uomo che ha sempre cercato soluzioni per ottenere di più dalla natura per mezzo di incroci e innesti. Questa esperienza ha permesso il salvataggio di molti prodotti locali.

7)      Ecocompatibilità.

Carlo Petrini: i “vantaggi” della resistenza degli Ogm ai parassiti dovrebbe consentire un minor impiego dei diserbanti, questo non è vero perché il sistema della rotazione sortisce gli stessi effetti e impedisce l’uso indiscriminato dei pesticidi.

Dario Bressanini: le colture Ogm associate ai pesticidi danno risultati più apprezzabili e producono meno inquinamento ambientale, sopratutto in quei paesi in via di sviluppo migliorando la situazione sanitaria e produttiva.

8)      Precauzione.

Carlo Petrini: le piante mal sopportano le modificazioni genetiche, lo dimostra il fatto che solo tre tipi di piante (soia, mais e colza) si sono imposte al mercato.

Dario Bressanini: “Che sia falso lo dimostra il fatto che sono stati sviluppati ormai centinaia di ogm diversi, per rispondere a vari problemi agricoli. Dalla vite al pomodoro al riso al frumento. Solo che questi ogm sono ancora nei cassetti delle universita’ dove sono stati sviluppati per via dell’avversione a queste tecnologie.”.

9)      Progresso.

Carlo Petrini: Il progresso ha generato modi di fare privi di consapevolezza e gli Ogm sono uno dei risultati, la ricerca dovrebbe essere più attenta alle vere esigenze del pianeta. Si deve dare spazio all’agricoltura di piccola scala.

Dario Bressanini: gli Ogm non sono contro una politica di piccola scala, di fatto le esigenze del pianeta stanno cambiando e si deve garantire la sopravvivenza di miliardi di persone. Le produzioni locali vanno valorizzate, ma al contempo si deve dare risposta a problemi di sostenibilità della specie.

10)   Fame.

Carlo Petrini: l’ONU con le sue ricerche afferma che è l’agricoltura familiare a difendere le fasce di popolazione a rischio di malnutrizione.

Dario Bressanini: è documentato dalla FAO dall’ONU e dalla Banca Mondiale che gli Ogm e le biotecnologie sono state utili e lo sono tuttora a combattere la povertà e la fame.

mais modificatogreenpeace e i  disegni nel grano

Queste sono le tesi delle due parti, Cucina Semplicemente vuole essere cassa di risonanza per le opinioni che sempre più si stanno diffondendo. Siamo certi che le trasformazioni in atto non possono essere fermate in nome dell’ideologia o incrementate solo dal profitto. Come accennato sopra il nostro sistema produttivo alimentare ha bisogno sia del prodotto locale sia del prodotto su larga scala.

grano Senatore Cappellicolza da ogm

La valorizzazione del prodotto locale aiuta a conservare e diffondere una conoscenza di sapori e saperi ineguagliabile, ma resta appannaggio di una fascia di mercato che ha disponibilità di spesa in base ad un reddito continuo nel tempo. La biotecnologia può essere un risposta di valore se usata con intelligenza e consapevolezza.

Resta comunque da chiarire quale peso avrà in futuro la tecnologia industriale applicata ai metodi di conservazione delle materie prime e dei cibi. Per questo riteniamo che il libro”Cucina vegetariana” del Duca di Salaparuta possa servire come strumento di discussione sulla cucina italiana del prossimo secolo.

Corrado Corradini – Cucina Semplicemente.

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