Foodscovery: prodotti locali in tutta Europa

Foodscovery: prodotti locali in tutta Europa – Cucina Semplicemente vola a Berlino per incontrare Fabio Di Gioia, pugliese, 28 anni, con grandi progetti.

Nelle sue risposte la sicurezza e la determinazione di uno sguardo intuitivo, che ha individuato i gusti e le esigenze del consumo eno-gastronomico contemporaneo.

Insieme al suo socio Mario Sorbo, Fabio ha fondato foodscovery.com, una piattaforma online dove si acquistano prodotti tipici e specialità italiane. Un progetto come tanti altri, si potrebbe pensare, ma con qualcosa di davvero rivoluzionario: il software funge da tramite diretto tra gli appassionati gourmet di tutta Europa e i produttori locali del Belpaese, con un sistema logistico ottimizzato, in grado di garantire la freschezza degli ingredienti.

CS- Qual è la missione di foodscovery?
FDG- Il nostro scopo è quello di rendere accessibile a chiunque in Europa le specialità autentiche del nostro Paese, con tempistiche istantanee. Possiamo concentrare la nostra visione in una parola: autenticità. Proprio come la moda, vogliamo che il cibo italiano diventi un brand, uno stile di vita, un’identità distintiva, facendo diventare il marchio Made In Italy un simbolo di qualità.

CS- Definite la vostra piattaforma un marketplace, qual è la vostra carta vincente?
FDG- A differenza dell’ e-commerce, noi non abbiamo un magazzino. Non teniamo i prodotti per rivenderli. Il nostro ruolo consiste nel valorizzare i prodotti e il loro luogo d’appartenenza: appena viene effettuato un ordine, il produttore lo deve confermare e, grazie ad un sistema acquistoconsegna integrato al 100%, il corriere DHL procede per la spedizione, garantita ovunque entro un massimo di 48 ore. Le dico solo che abbiamo spedito dei cannoli siciliani in Inghilterra in 48 ore!

CS- Da dove nasce l’idea del progetto? Quando avete iniziato?
FDG- Entrambi abbiamo iniziato nel settore della finanza. Io lavoravo in un fondo d’investimento. Poi ci siamo concentrati sull’e-commerce, in particolare nel sud est asiatico, dove abbiamoimparato molto. Così abbiamo deciso di sviluppare una piattaforma da zero, un’infrastruttura che aveva due obiettivi: semplificare la vita al piccolo produttore fornendogli un servizio di marketing/distribuzione e garantire al consumatore un accesso immediato. Abbiamo iniziato a lavorare a gennaio 2014, ma il sito è stato lanciato lo scorso ottobre.

CS- Che tipo di pubblico avete?
FDG- Per il momento lavoriamo soprattutto in Italia, ma riceviamo ordini anche da Germania, Inghilterra e Norvegia, in particolare dagli italiani all’estero che non riescono a rinunciare al gusto delle nostre specialità! Ci stiamo organizzando per lanciare la piattaforma in inglese e tedesco, raggiungendo tutta l’Europa.

CS- Come mai a Berlino?
FDG- Foodscovery è sostenuto da Axel Springer, un acceleratore importante nell’editoria tedesca. Inoltre, Berlino è una città fantastica, piena di giovani talenti creativi, dai quali volevamo attingere per il software. Proprio adesso si sta svolgendo la fashion week, per la quale abbiamo già sponsorizzato un evento.

CS- Con quanti produttori locali collaborate?
FDG- Per ora circa 90, ma il numero cresce di giorno in giorno grazie all’aumento delle iscrizioni. Adesso stiamo cercando di stringere relazioni con le associazioni di categoria del settore, in modo da completare l’intero processo, a 360 gradi.

CS- Oggi molti consumatori non si fidano più della grande distribuzione e anche i negozi “bio” destano dubbi. Andare direttamente dal produttore garantisce un sistema di consumo mirato e critico.
FDG- Esattamente, il nostro obiettivo è proprio questo. Infatti abbiamo un approccio al mercato alimentare completamente diverso dagli altri siti e commerce. Anzitutto un team solido e strutturato, dotato di grande professionalità nel marketplace. E poi, soprattutto, puntiamo sulla nostra galleria fotografica che non valorizza solo il prodotto, ma il suo intero contesto, il luogo d’appartenenza, l’identità.

CS- Progetti per il futuro?
FDG- Molti! Prima di tutto la creazione di un magazine, il Foodscovery Journal, dedicato alla diffusione della filosofia Slow in generale, di un lifestyle profondamente autentico, legato ai viaggi, al cibo, all’incontro con i produttori locali e il loro contesto di vita. Inoltre stiamo lanciando una campagna video che esprime il significato emozionale dell’autenticità e del Made in Italy nell’enogastronomico. Infine, stiamo definendo una collaborazione con Expo Italia 2015, che vorremmo utilizzare come base e come canale di contatti.

Dopo un gentile e piacevole congedo, arriva spontanea una riflessione: un’intuizione di due giovani lungimiranti, che valorizzano la memoria culturale di un Paese in cui il cibo diviene identità, diffondendone le radici con la tecnologia e i nuovi modus vivendi. Sembra così semplice a dirsi, ma da un punto di vista istituzionale resta ancora molto da fare. Nel frattempo, affidiamoci ai software e al talento di due giovani a Berlino.

 

Mirella Prandelli