Glutine: come riconoscere l’intolleranza – Qualche consiglio per riconoscere una delle intolleranze più comuni e più fastidiose.

Glutine come riconoscere l'intolleranza

Di pari passo al diffondersi delle intolleranze, cresce la difficoltà nel riconoscerle. Prima della diagnosi ufficiale in effetti, molti soggetti non sono consapevoli di essere affetti da un’intolleranza. Ecco alcuni consigli precisi per facilitare tale processo.

I sintomi delle intolleranze alimentari sono comuni ad altri disturbi che è possibile avvertire quotidianamente. Per capire se si tratta di intolleranza o meno, può essere utile fare attenzione ai segnali che riporta il corpo, specialmente nel lasso di tempo attorno ai pasti principali. Nel caso specifico dell’intolleranza al glutine, di cui si stima soffra almeno il 10% della popolazione italiana, non esistono test specifici in grado di individuarla. Oltre ai celiaci, che corrispondono all’1% della popolazione, i soggetti intolleranti al glutine possono sviluppare reazioni intestinali, con relativi disturbi.

Per riconoscere l’intolleranza al glutine, bisogna aver cura di osservare le manifestazioni del corpo in due momenti separati. Nell’immediato, registare i sintomi che si verificano subito dopo i pasti e, più a lungo termine, prendere nota dei cambiamenti che riporta l’organismo.

Tra i sintomi immediati si annoverano alcuni segnali evidenti, di cui ci si può accorgere dopo aver ingerito glutine:

– Fare attenzione al livello di energia percepito dall’organismo. Se l’intestino che non tollera il glutine si ritrova a digerirlo, risulterà molto affaticato, causando un’ anormale stanchezza dopo i pasti.

– Esaminare il proprio stato emotivo. Nei casi di intolleranza, dopo i pasti, è possibile avvertire un immotivato senso di irritabilità o altre variazioni di umore come cali di concentrazione o stati confusionali.

– Verificare lo stato degli arti. Dopo aver ingerito glutine, le persone intolleranti possono manifestare dolori a gambe e braccia, come indolenzimento o formicolio diffuso.

– Controllare eventuali sintomi che si manifestano nel tratto digerente. Una cattiva digestione può causare dolori addominali, diarrea, gonfiore e meteorismo.

Per quanto riguarda il lungo termine, vi sono determinati cambiamenti del corpo che possono essere riconducibili all’intolleranza al glutine:

– Le fluttuazioni di peso. I danni della mucosa intestinale si possono tradurre in un cattivo assorbimento del cibo, che può portare a perdita o aumento di peso apparentemente immotivati.

– L’insorgenza di eruzioni cutanee. Possono essere eczemi, vescicole in rilievo, a macchie, o arrossamenti. Controllare gli effetti a cui sono associate, come prurito, infiammazione o bruciore e i fattori che le possono peggiorare.

– Osservare eventuali irregolarità nell’organismo: le donne ad esempio possono avvertire un ciclo mestruale alterato o una sindrome premestruale molto intensa. Addirittura, alcuni medici sostengono vi sia un collegamento tra alcuni casi di infertilità e l’intolleranza al glutine.

Se si ritiene che vi sia una probabilità di intolleranza, andare da un medico specializzato per effettuare alcuni test. Anche se non vi sono test specifici attendibili, alcuni esami possono controllare il problema. Naturalmente, nei casi sospetti, una dieta priva di glutine per un periodo limitato potrebbe fare chiarezza.

 

Mirella Prandelli

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