Il test kinesiologico: cos’è e come funziona – Nell’ambito delle intolleranze alimentari, il test kinesiologico può aiutare a chiarire la presenza e l’entità di un eventuale disturbo. Per evitare diagnosi fai da te o consulti non approfonditi, ecco alcune informazioni essenziali.

Test Kinesiologico - Cucina Semplicemente - Origine foto: vivereolistico.it

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La kinesiologia si basa sul principio delle variazioni dello sforzo muscolare in presenza di ipersensibilità. Secondo il test kinesiologico, quando un soggetto interessato entra in contatto con cibi verso cui sviluppa intolleranza, viene rilevata la variazione del tono muscolare. La modificazione dello sforzo muscolare in presenza di ipersensibilità è un riflesso tipico dell’organismo umano, evidenziato dal test a seguito di un contatto con la sostanza alimentare esaminata. Tale manifestazione di ipersensibilità è un segnale importante, che può indicare la presenza di un’intolleranza conclamata.

I sostenitori della kinesiologia insistono nel considerarla una disciplina indipendente rispetto alla medicina convenzionale. Il suo più grande contributo si basa sull’utilizzo terapeutico delle terminazioni neurologiche situate nei muscoli, e le loro connessioni con gli organi e le funzioni a cui sono associati. Un ulteriore vantaggio consiste nella presa di coscienza che si tratta di un trattamento assolutamente ecologico nei confronti dell’individuo, che favorisce immediatamente un processo di recupero congruente ai fastidi rilevati dal test.

Test Kinesiologico - Cucina Semplicemente - Origine foto: kinesiologiaholistica.com

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Il test kinesiologico non sostituisce le diagnosi tradizionali degli istituti specializzati, bensì funge come fonte di integrazione di ulteriori informazioni, che riguardano i livelli funzionali dell’organismo umano. Sintomi come difficoltà nel processo di digestione, problemi di peso, stanchezza diffusa, malessere generale e irregolarità intestinale possono indicare la presenza di un’intolleranza alimentare. Ad oggi, i casi di intolleranze sono in costante crescita poiché, oltre alle intolleranze di natura genetica, alcune metodologie industriali moderne, come tempistiche di produzione accelerate o ingredienti di bassa qualità, possono causare reazioni di ipersensibilità.

Nell’atto pratico, il test kinesiologico consiste in una vera e propria prova di scatenamento, attraverso cui si valutano le reazioni dei muscoli in seguito al contatto con sostanze alimentari sospette. Si tratta dunque di un valido strumento che può aiutare a definire i parametri di una dieta in linea con le personali esigenze di un organismo. Attraverso il test, il naturopata individua gli alimenti da evitare e quelli che invece bisogna ridistribuire nell’arco della routine alimentare, per un periodo che può essere breve o lungo, a seconda della tipologia e del grado dell’intolleranza. Nella maggior parte dei casi si tratta di periodi limitati, atti a riequilibrare e disintossicare l’organismo.

A questo proposito è utile sottolineare che le intolleranze non sono da confondersi con le allergie alimentari che, al contrario, coinvolgono il sistema immunitario e non quello metabolico.

Mirella Prandelli

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