Uno studio recente dimostra che le patologie imputabili all’intolleranza al glutine sono due: la celiachia e la gluten sensivity. Lo studio che riportiamo di seguito offre la possibilità di capire le differenze tra le due e di scoprire anche i metodi più adatti per curarle.

Questo è il risultato di uno studio condotto da Alessio Fasano, pediatra che lavora alla Maryland School of Medicine di Baltimora e dalla dott.ssa Anna Sapone, esperta in intolleranze alimentari.

Lo studio ha dimostrato l’esistenza di una patologia che con la celiachia ha in comune il fattore scatenante, cioè l’intolleranza al glutine, ma che si differenzia dal punto di vista molecolare e dalla risposta del sistema immunitario.

La ricerca, pubblicata sulla rivista scientifica BMC Medicine, dimostra che mentre nella celiachia si attiva un meccanismo di tipo autoimmune, la gluten sensitivity sembra invece coinvolgere maggiormente un meccanismo immunitario innato, senza interessamento della funzione della barriera intestinale.

“È una ricerca che cambia completamente l’inquadramento di questi disturbi. Abbiamo dimostrato che esiste un’entità clinica distinta dalla celiachia per patogenesi e geni coinvolti. Una forma chiamata ipersensibilità al glutine che affligge le persone sane. Le mucose intestinali in questi pazienti sono normali e non mostrano i danni tipici della celiachia anche se l’intestino è infiammato” precisa lo stesso Alessio Fasano.

I soggetti che soffrono di ipersensibilità la glutine (gluten sensitivity) mostrano sintomi molto simili a quelli prodotti dalla sindrome del colon irritabile: gonfiore, dolori addominali, mal di testa e vuoti di memoria.

Un aspetto importante da sottolineare è che il grado di sensibilità al glutine è individuale (cioè cambia da soggetto a soggetto) e la stessa può aumentare o scomparire del tutto nel corso degli anni, a differenza della celiachia che invece solitamente si accompagna ad un effetto cumulativo.

La gluten sensitivity è legata al consumo di alimenti molto ricchi di glutine, come il grano che consumiamo oggi, che è generalmente iperconcimato e contiene una percentuale di glutine superiore del 12% rispetto alla norma.

I dati riguardanti questa patologia mostrano la dimensione del fenomeno: la percentuale di coloro che sono ipersensibili al glutine si attesta attorno al 6%, mentre gli affetti di celiachia sono circa l’1%. Uno dei problemi principali è che buona parte dei casi di celiachia rimangono sommersi perché sfuggono alla diagnosi.

a cura di Guido De Togni

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