L’intolleranza al lievito – L’elenco dei cibi che possono causare l’insorgenza di disturbi intestinali è davvero lungo.

L'intolleranza al lievito

Abbiamo già approfondito il discorso di allergie e intolleranze a lattosio, glutine, nichel e uovo; oggi parliamo dei lieviti. Secondo Donatella Macchia, responsabile del servizio per la diagnosi di allergie e intolleranze alimentari dell’ospedale S. Giovanni di Dio di Firenze, non è esatto parlare di intolleranza per quanto riguarda i lieviti da panificazione. “L’intolleranza al lievito” è infatti causata da difetti digestivi enzimatici, da ingredienti additivi o da condizioni specifiche del sistema immunitario, come ad esempio la celiachia. Sebbene dunque anche nel caso del lievito si può constatare la comparsa di alcuni disturbi tipici, quali stanchezza, gonfiore addominale, digestione lenta, meteorismo e diarrea; il problema è di natura transitoria e rimane di norma circoscritto all’assunzione di cibi contenenti lievito o soggetti a processi di lievitazione inadeguata. Nel caso in cui, invece, i disturbi sono prolungati nel tempo, si può trattare di malattia intestinale cronica.

Le allergie alimentari sono forme specifiche di intolleranze ad alimenti che attivano il sistema immunitario in maniera anomala, scatenando una serie di reazioni, tra cui la produzione di anticorpi. Proprio gli anticorpi, a loro volta, manifestano una serie di segnali attraverso il rilascio di sostanze chimiche e organiche tra cui prurito, naso che cola, tosse e affanno.

L’intolleranza alimentare, invece, coinvolge il metabolismo ma non il sistema immunitario. Nel caso del lievito, si manifesta una forma di ipersensibilità verso un determinato alimento o una sostanza. Il lievito di birra è composto prevalentemente da Saccharomyces Cerevisiae, un fungo unicellulare la cui fermentazione provoca la produzione di alcool e anidride carbonica. Il lievito di birra inoltre, è in grado di far lievitare prodotti da forno come pane, pizza, biscotti e dolci di ogni tipo, poiché l’anidride carbonica in esso contenuta viene intrappolata nel reticolo proteico dell’impasto, innescando il processo di rigonfiamento.

Per curare l’intolleranza al lievito di birra, occorre seguire una dieta disintossicante che eviti i prodotti contenenti il lievito. Esistono diversi sostituti gustosi ai classici prodotti da forno, come gallette di mais o riso e prodotti senza lievito o con lievito chimico. Sono poi da escludere gli alcolici fermentati come vino o birra. Molti esperti consigliano di associare tale dieta all’assunzione di fermenti lattici o sostanze naturali come l’echinacea, che rafforza il sistema immunitario e rende l’organismo meno sensibile alle intolleranze.

Nel caso dei lieviti, non esistono test con efficacia specifica come per glutine e lattosio. Tuttavia un consulto da uno specialista e l’automonitoraggio possono colmare questa lacuna. Può essere molto utile tenere un diario in cui riscontrare le reazioni del corpo, escludendo i cibi lievitati dalla propria dieta e reintegrandoli gradualmente in modo da poter notare subito l’insorgenza dei sintomi.

 

Mirella Prandelli

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