Il latte materno e i bambini – Si parla molto di intolleranza al lattosio, soprattutto perché si tratta della forma di intolleranza più diffusa al mondo. È un disturbo che riguarda solo gli adulti? Quali conseguenze può avere sulla crescita di un bambino?

Il latte materno e i bambini - Cucina Semplicemente - Origine foto: www.barinedit.it

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Della parte di popolazione mondiale affetta da intolleranza al lattosio, circa il 2% sono bambini. In particolare anzi, bambini con meno di un anno e quindi neonati. Questa è una considerazione interessante, specialmente se messa in relazione alle ragioni per cui nasce l’intolleranza. In effetti, l’incapacità di digerire il lattosio deriva proprio dalla mancanza dell’enzima lattasi, una sostanza in grado di scomporre il lattosio. Si suppone che tale enzima vada scomparendo con la crescita, dato che, biologicamente parlando, sarebbe necessario soltanto fino al periodo dello svezzamento. È una teoria tuttora molto dibattuta, per via delle numerose variabili che ne possono alterare la veridicità, come la specificità geografica, la memoria genetica e molto altro.

In ogni caso, come agire se a soffrire dell’ intolleranza sono i neonati? In tali casi, i sintomi del disturbo si avvertono sin dal secondo mese di vita. Tra i principali segnali vi sono vomito, diarrea, scarsa crescita del bambino, dermatite atopica e anemia. Certamente non è possibile prevedere l’insorgenza dell’intolleranza nel bambino, tuttavia si può prevenirla con dei piccoli, ma preziosi accorgimenti.

L’intolleranza al lattosio può manifestarsi nel bambino in seguito a diversi fattori. Se ad esempio il bambino viene nutrito fin da subito con del latte artificiale, il disturbo può insorgere fin dal primo mese, a causa dell’elevato contenuto di proteine di latte vaccino. Se invece si tratta di un’intolleranza che si scatena durante la fase dell’allattamento al seno, le cause sono da imputare a due casi: la dieta della mamma o il passaggio al latte artificiale subito dopo lo svezzamento.

Il latte materno e i bambini - Cucina Semplicemente - Origine foto: www.ilmondodimiki.com

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Nel primo caso, il disturbo è legato al fatto che la madre consumi alimenti contenenti lattosio. Per risolvere il problema, basterà dunque evitare di mangiare latticini, latte e uova per tutta la durata dell’allattamento. La dieta della madre può influire sulle proprietà del latte materno trasmesso al bambino. Se invece si tratta di un disturbo legato al passaggio al latte artificiale, quando arriva il momento dello svezzamento, è auspicabile osservare attentamente le reazioni alimentari del bambino, facendo un’indagine sull’esistenza di eventuali disturbi e introducendo gradualmente alimenti nuovi nella dieta del bambino.

Infine, da tenere sempre presente il fatto che in commercio esistono prodotti come latte di soia, latte ad alta digeribilità, latte scremato, vitaminizzato o a lunga conservazione. Grazie alla sensibilità del mercato a questo problema, scegliere il prodotto giusto può davvero fare la differenza e arginare l’intolleranza al lattosio in modo definitivo.

 

Mirella Prandelli

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