Attorno al lago di Garda…

Si torna in Lugana e non solo perché si inizia a sentire la primavera con il suo sole tiepido ma anche, e soprattutto perché, dopo Vinitaly è necessario, se non doveroso, tornare ad approfondire qualche interessante realtà nella zona del Lago di Garda.

Torniamo in Lugana! Montonale a Desenzano del Garda

Di Lugana dovremmo già sapere tutto o quasi perché ne abbiamo già parlato diffusamente e vi ho portato alla scoperta di questa splendida zona attraverso un enotour virtuale.

Oggi parliamo della cantina Montonale situata nell’omonima località del comune di Desenzano, uno dei più grandi centri turistici sulle sponde del grande lago.

L’azienda agricola Montonale è situata nei pressi dell’omonimo borgo, una piccola meraviglia dalle antiche origini nell’entroterra di Desenzano del Garda e si dedica da ben quattro generazioni alla produzione di vini tipici del territorio. Il Lugana Doc e il rosato vogliono proprio essere massima espressione di questa zona di produzione caratterizzata dal lago, con la sua influenza sul clima, e dalle colline moreniche formate da strati di argilla sedimentata che conferiscono ai vini un gusto ricco e pieno oltre che una forte mineralità.

Muntunal

Il primo vino citato, il Lugana Doc, si chiama Muntunal come il vigneto di ben 8, 5 ettari dal quale nascono le uve di turbiana utilizzate in purezza per la produzione di questo vino. L’identificazione di una etichetta con il nome del vigneto è certamente esemplare dell’attaccamento e dell’importanza che ha per i produttori il territorio. L’assaggio di questo vino, sebbene fatto in occasione dell’affollata fiera veronese e quindi, a parer mio che preferisco andare in cantina o degustare una bottiglia a tavola davanti a un piatto, è stato veramente piacevole.

Il colore del nettare è di un giallo vivace con riflessi verdolini, al naso è fruttato, tra le note odorose spiccano l’ananas e il passion fruit, oltre ai freschi sentori di fiori bianchi. La marcia in più ovviamente è data dalla mineralità e dalla salinità tipiche di questi terreni. Ottimo bevuto giovane ma non rischierei affatto nel lasciarlo in cantina per un paio di anni ancora.

Rosa di notte

Sempre di uve autoctone si parla se si “affronta” il Rosa di notte che come già dice il nome è un vino rosato prodotto con uve Rebo e Marzemino coltivate nel vigneto La Madonnina. Il nome probabilmente deriva dal processo di vinificazione. Infatti i grappoli vengono diraspati e pigiati e fatti macerare a freddo per un’intera notte in vasche d’acciaio. È in questa fase, continuamente monitorata, che si determina il colore finale del vino. Il rosa che lo contraddistingue è delicato ma brillante allo stesso tempo. Rosa di notte è un vino ideale per gli aperitivi estivi o per accompagnare piatti poco lavorati e delicati.

Arianna Vianelli
Terra Uomo Cielo
Una franciacortina in cucina

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