Chef Massimo Malantrucco – Scoprite con noi le passioni del noto chef Malantrucco e la sua battaglia per la difesa del patrimonio lattiero-caseario italiano contro le imposizioni dell’Unione Europea sul latte in polvere.

Chef Massimo Malantrucco

CS- Chi è Massimo Malantrucco?
MM- Massimo Malantrucco è uno chef, diplomato all’Istituto Alberghiero negli anni ’80 e attualmente impegnato nella professione in diversi modi come libero professionista.

CS- Come nasce la passione per la cucina?
MM- È una passione innata, cucinavo già a cinque anni e mi arrabbiavo terribilmente quando, per non farmi fare fare cose pericolose, i miei tentavano di farmi fare finte “pappette”

CS- Ci parli delle sue esperienze.
MM- Dopo gli studi ho lavorato per undici anni in diversi ristoranti e Hotel di lusso, quindi mi sono dedicato all’attività libero professionale passando per esperienze anche nel campo gestionale e del marketing. Attualmente lavoro come personal chef, organizzo corsi di cucina e show-cooking per la valorizzazione dei prodotti enogastronomici italiani, scrivo sulla rivista Alice Cucina e conduco la prima serie web di cucina in tre lingue (italiano, inglese, lingua dei segni italiana) Numeri da cuoco e posso anticiparle in esclusiva l’imminente uscita della versione in spagnolo. La serie web è pubblicata sulla pagina Facebook Numeri da cuoco nella sezione video, sul canale youtube Chef Malantrucco e proprio da agosto sul web di Alice TV.

CS- Quali sono i valori e le tradizioni della cucina italiana in cui crede?
MM- Aprire gli occhi, guardare tutto con rispetto, non sentirsi mai arrivati perché non si arriverà mai, rimanere saldi alle radici.
La cucina, purtroppo è sempre più fatta di “mode”. Se queste fossero ben individuate e incanalate non sarebbero un problema, anzi aumenterebbero le sfumature e le interpretazioni. Il campo culinario, invece, è vissuto troppo spesso come competizione e “tifo”. Gare per chi si nutre meglio, per chi ha la verità in mano della ricetta originale. Questo atteggiamento crea molta confusione e sta letteralmente rovinando l’educazione al gusto e alla tradizione dei più giovani, e conseguentemente sta disperdendo i patrimoni culturali locali.

Chef Massimo Malantrucco

CS- Tradizione o innovazione?
MM- Sono buone entrambe, nella mia cucina amo i piatti tradizionali e mi piace inventare e contaminare anche con sapori esotici. L’importante è non dare mai ai piatti “innovati” nomi tradizionali o anche parti di nomi tradizionali quando questi richiedono, per essere utilizzati, il rispetto di alcuni ingredienti base o procedimenti specifici

CS- Veniamo a un’argomento a lei molto caro. In Italia è ancora in vigore una norma che vieta la produzione di latte e formaggi con l’utilizzo, anche solo parziale, di latte in polvere. Tutto ciò pare non sia conforme secondo l’Unione Europea. Cosa puoi dirci a riguardo e cosa pensa ?
MM- Se pensa che nel 2013 a scatenare l’attenzione della Comunità Europea su questo argomento è stata proprio un’interrogazione parlamentare di un eurodeputato italiano… beh cosa vuole che ne pensi! Ad ogni modo trovo assolutamente irricevibile per la nostra produzione lattiero-casearia di pregio, perché tutti i nostri quasi 500 formaggi sono di pregio, l’impiego del latte in polvere. Chi ha interesse a far passare questa cosa tende a minimizzarne gli effetti dicendo che non vi è obbligo di produzione con le polveri ma, di fatto, ci globalizzeremmo anche in questa produzione in cui il Made in Italy oggi invece si distingue; perciò perderemmo il nostro vantaggio competitivo, entreremmo in un mercato economico a ribasso e per sopravvivenza le aziende inizieranno a utilizzare anche il latte in polvere per stare sui costi.

CS- La sua “battaglia” in cosa consiste ?
MM- Ho aperto ad inizio luglio la pagina Facebook Grandi Formaggi Italiani che in un mese ha raggiunto 10000 like. Stiamo grandi un muro di opinione fatto di Italiani. Innanzitutto stiamo cercando di aiutare i nostri politici a respingere la direttiva con valide opposizioni. Speriamo di raggiungere lo scopo, ma se non ci riusciremo rimarremo a baluardo della nostra qualità e cercheremo di trovare il modo di non far crollare i nostri prodotti.

CS- Dobbiamo preoccuparci? Spariranno i nostri formaggi?
MM- Il rischio che qualche tipicità sparisca c’è, ma sopratutto che vengano inquinate o meglio “allungate”, annacquate.
Perciò invito tutti a mettere mi piace sulla pagina pagina Facebook Grandi Formaggi Italiani e poi a invitare tutti gli amici a farlo e creare una catena, un grande supporto di numeri è fondamentale! Ognuno di noi può fare qualcosa

CS- Parlaci di Grandi Formaggi in tour.
MM- Il mio giro d’Italia dei formaggi è stata la conseguenza diretta dell’apertura della pagina Facebook. Rendere social le realtà più disparate, far conoscere e far capire è il modo migliore per apprezzare e difendere.

CS- Quanto aiutano i social network?
MM- In questo caso molto, questa è un’iniziativa nuova che nasce da un sentimento comune e che porterà sicuramente ad un risultato comunque positivo e i social sono il mezzo migliore per diffondere.

CS- Cosa consigliamo ai nostri lettori?
MM- Di tenere sempre a cuore e difendere i prodotti delle nostre tradizioni, magari seguendo anche Grandi Formaggi Italiani. Trovare anche il tempo di dilettarsi nel creare nuove ricette, sempre battezzandole però con un nome proprio e originale.

CS- Obiettivi da raggiungere?
MM- Ce ne sono diversi, ma vanno presi uno a uno, al momento i progetti in cui sono coinvolto hanno la priorità.

CS- Per concludere: ci vuole illustrare i suoi progetti futuri?
MM- Dare un’aiuto alla risoluzione del contenzioso con l’Unione Europea sul discorso del latte in polvere in primis, quindi sarò impegnato in un fitto calendario di corsi a partire dal prossimo mese di ottobre, per chi è interessato potrà trovarne pubblicazione a breve sulla mia pagina Facebook Chef Malantrucco.

 

Daniela Neglia

 

Fotografie di Francesco Strazzacappa

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