Viva la zuppa!

Quando siamo in coda in autostrada, in fila alla posta, in attesa dal medico, non ci viene in mente “che pastasciutta!”, ma “che zuppa!” Giusto? Possiamo ben immaginare che questo modo di dire derivi dall’associare quei momenti di lentezza e noia a qualcosa di brodoso, con scarsa consistenza, ma non lasciamo screditare così facilmente uno dei piatti più confortanti e vari della cucina mondiale…la zuppa appunto.

L’idea di relegare a questi piatti un concetto di monotonia è proprio un peccato, perché variare alimentazione è estremamente facile con le zuppe, possiamo sbizzarrirci moltissimo e portare a tavola benessere unito ad allegria e colore, oltre che a profumi e sapori ricercati.
Non la solita zuppa!

Un po’ di storia…

Il nome “zuppa” deriva, etimologicamente, dal gotico suppa termine con il quale si indicava una fetta di pane inzuppata, e in effetti in quei tempi la fetta di pane rappresentava una base per ogni tipo di pietanza, un vero e proprio piatto su cui “appoggiare” ogni genere di cibo, così come una minestra, un liquido caldo, verdure e legumi brodosi.

La zuppa nel nostro immaginario si abbina di certo all’idea di un cibo povero, di tradizione contadina, proprio perché spesso, tra chi non aveva grandi disponibilità, un piatto caldo con capacità saziante era rappresentato proprio da pane e quel che c’era da bollire, come verdure, avanzi, legumi, non era un piatto da ricchi insomma.

Zuppe dal mondo

Quando viaggiamo nelle tradizioni culinarie del mondo, troviamo zuppe in ogni continente, e il segreto di scaldare il corpo e mangiare un cibo facile da digerire è un alleato per salute e longevità, e molti popoli questo lo sanno bene e non se lo sono dimenticato nel tempo.

Infatti famosa è la zuppa di miso, dal Giappone, che rappresenta in realtà un brodino non sfamante, ma un inizio pasto, una sorta di entrée, che prepara lo stomaco ad accogliere il resto della cena o del pranzo. Semplici sono gli ingredienti, ma estremamente nobili e benefici, come il miso, l’ingrediente fondamentale, che è un fermentato di soia, cereali e sale marino integrale, che dona sapidità alla zuppa, ma non solo, apporta enzimi importantissimi per la nostra flora intestinale, ha un elevato potere alcalinizzante sul nostro organismo, cioè ripristina il pH del nostro sangue, e pulisce l’intestino in modo egregio.

Oltre al miso, in questa zuppa sono presenti anche altri ingredienti benefici, come l’alga wakame, fortemente rimineralizzante, e nelle migliori non manca mai un tocco di zenzero, che favorisce la digestione e stimola il metabolismo. Consumando quotidianamente una tazza di zuppa di miso la nostra pancia tornerà a sorridere in modo naturale.

Tornando verso casa, dal Giappone, incontriamo l’India che fa delle sue zuppe di legumi e spezie sapientemente mescolate, dei veri “must” della cucina. Non manca mai il famoso dahl, il cui temine indica proprio la lenticchia che è la base della preparazione, e che si presenta come una crema morbida e avvolgente, profumata da curry, cumino o cardamomo, oppure più energizzante con note piccanti a volte veramente forti, ma per gli amanti del genere possono essere delle interessanti scoperte.

Queste zuppe sono semplicissime da replicare, basta acquistare delle lenticchie rosse decorticate e aver voglia di giocare con le spezie, la cottura di queste lenticchie è veramente rapida, tant’è che si sfaldano in poco tempo e regalano così quella consistenza piacevolissima di una crema, quasi una vellutata.

Tutto il bacino mediterraneo poi, ha una grandissima storia di zuppe, non mancano mai, e ne troviamo addirittura di crude, come il gazpacho andaluso, una delizia che si gusta fredda nelle torride giornate estive, tipiche della Spagna del sud, si tratta di una sorta di vellutata composta frullando insieme pomodoro, cipolle, peperoni, cetrioli e ghiaccio e aromatizzata dal tocco speciale di coriandolo fresco.

E come non menzionare la tradizione italiana che si colloca tra le più fantasiose in termini di zuppe, dal nord al sud passando per il centro, cambiano gli ingredienti, ma non la gioia di gustarle.

Gli abbinamenti sono molteplici, il fattore comune è l’assenza di pasta o cereali, ma la presenza del pane, retaggio appunto di quegli umili pasti dei contadini di un tempo. Ed è proprio l’aggiunta del pane che le rende dei piatti unici e completi, poiché ne perfeziona, come carboidrato complesso, la lista delle componenti nutrizionali, per la maggior parte rappresentate da verdure e legumi.

Gli aromi sono senza dubbio gli alleati numero uno per rendere le zuppe saporite, e sono immancabili nella tradizione del centro Italia ad esempio, alloro, salvia, rosmarino, timo uniti ai profumi di aglio e cipolla o irrobustiti dal peperoncino. Un buon soffritto con questi profumi non mancherà di fare da base ad una zuppa indimenticabile.

Il freddo delle stagioni autunnali e invernali diventa dunque l’alibi perfetto per accogliere i nostri commensali con una zuppa fumante, impreziosita dai funghi porcini e magari un filo di olio al tartufo, o ancora più sorprendente con l’abbinamento di ceci e castagne.

Dunque, alla prima occasione non lasciamoci scappare il miso (lo troviamo in tutti i negozi biologici), le lenticchie decorticate, un buon pane da tagliare a fette e tostare in forno, qualche nuova spezia e così potremo fare un giro del mondo stando a tavola, tra saperi e sapori ricchi di benessere.

 

Alessandra Lucentini

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