Dopo il pomodoro perfetto, approdato in cucina e sviluppato oltreoceano negli Stati Uniti, parliamo oggi di un altro “super-pomodoro” questa volta nostrano, sviluppato in Europa dal progetto Flora, a cui partecipa l’Istituto europeo di oncologia (Ieo) di Umberto Veronesi e creato da Cathie Martin: il pomodoro anti cancro.

pomodori viola

Questo nuovo “superfood” è stato ottenuto attraverso una mutazione genetica che ha unito ai geni del pomodoro quelli di un fiore, la Bocca di Leone,  che producono una quantità notevole di antocianine, antiossidanti del gruppo dei flavonoidi, di cui i pomodori normali, che sono comunque ricchi di anticancro come i licopeni, sono privi. La combinazione di questi elementi crea uno scudo tre volte più forte contro l’insorgenza di tumori.

Cathie Martin e la sua équipe lavorano nei laboratori britannici del John Innes Centre di Norwich, ed è qui che sono stati creati questi straordinari pomodori, unici anche nella loro colorazione: viola.

«I due geni che abbiamo isolato dalla bocca di leone — spiega Eugenio Butelli che lavora nel centro di Cathie Martin ed è primo autore della ricerca — sono responsabili dei colori dei fiori e, se introdotti in altre piante, sono la combinazione vincente per produrre antocianine».

Durante gli esperimenti condotti utilizzando questo nuovo frutto hanno dato ottimi risultati, e lo studio su questo nuovo genere di cibi “arricchiti” è solo agli inizi, la via è ancora lunga ma la porta è aperta.

«Senza esagerare con la fantasia, si tratta di un importante passo avanti — dice Pier Giuseppe Pelicci, direttore della ricerca dello Ieo — nello studio degli antiossidanti, dei flavonoidi (le antocianine) in particolare, ormai largamente considerati una valida arma di prevenzione nei confronti di una vasta gamma di patologie, dalle malattie cardiovascolari ad alcuni tipi di cancro. La dieta seguita dalla maggioranza della popolazione nel mondo occidentale non sembra essere sufficiente a garantire un apporto adeguato di queste sostanze, presenti nelle verdure e nella frutta (soprattutto frutti di bosco, uva, arance rosse). Per questo il progetto Flora punta a capire meglio i loro meccanismi di azione e a trovare nuove strade per aumentarne il consumo».

La ricerca sta facendo passi da gigante nel campo dei cibi “arricchiti”, magari fra qualche anno invece delle solite scatole di medicinali, in farmacia, troveremo cassette di pomodori viola, patate lilla e arance blu dagli effetti anti-ossidanti moltiplicati, frutta e verdura migliorata geneticamente per farci arrivare sani ai 120 anni di vita media programmata dai nostri geni.

 

Fonte: Nature Biotechnology

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