Il pesce contro le allergie

Il pesce contro le allergie – Mangiare pesce aiuta a prevenire le allergie e un consumo regolare fin dalla tenera età può addirittura tenerne a bada l’insorgenza.

Questi i dati emersi da un recente studio pubblicato dall’Università di Stoccolma, secondo cui alimentare i bambini, dalla nascita fino agli otto anni, con il pesce ricco di omega 3 limiterebbe l’eventuale sviluppo di allergie. Salmone, aringhe, acciughe, ma anche trota e pesce spada: si tratta dei pesci con la più alta concentrazione di omega 3, gli acidi grassi essenziali di tipo polinsaturo. È risaputo che gli omega 3 andrebbero introdotti in una dieta con una quantità almeno pari o superiore allo 0,5% dell’energia totale assunta, ovvero delle calorie.

I vantaggi apportati dagli omega 3 all’organismo sono conosciuti ormai da anni: grazie al loro contenuto di acidi grassi, sono molto benefici per pelle, cuore e cervello. Un consumo regolare di olio di pesce inoltre aiuta ad alleviare i sintomi e gli stati infiammatori di patologie gastriche, diabetiche e cardiache. Inoltre, contiene molte vitamine e aiuta a riequilibrare vista, reni, capelli e unghie. Oggi, è stata messa in luce un’ulteriore proprietà di tali alimenti: la loro naturale capacità di combattere l’insorgenza di allergie.

Non sorprende che queste sostanze possano arginare tali disturbi, sempre più diffusi tra la popolazione. In effetti, un’assunzione regolare di pesce rafforza le difese immunitarie dell’organismo. Lo studio dell’Università di Stoccolma ha coinvolto circa 4.000 bambini in una fascia di età compresa tra 0 e 8 anni. Secondo i risultati, coloro che hanno consumato pesce con regolarità, almeno due volte a settimana, hanno sviluppato una protezione spontanea contro il rischio di allergie e intolleranze alimentari.

Allergie e intolleranze alimentari sono sempre più diffuse, specialmente se si stratta di intolleranza a glutine e lattosio. In particolare, la percentuale di soggetti intolleranti al lattosio nel mondo si aggira intorno al 70%, un numero davvero sconvolgente. È opinione diffusa che l’aumento di tali disturbi sia da imputare anche ai metodi di produzione dell’industria alimentare, sempre più orientati all’accelerazione del ciclo di vita dei prodotti per un profitto immediato, piuttosto che all’attenzione dei processi produttivi. Le lavorazioni a cui vengono sottoposti gli alimenti non solo ne diminuiscono le proprietà nutritive, bensì possono originare incapacità di digestione o disturbi intestinali.

È evidente che, laddove possibile, una dieta equilibrata e un’adeguata educazione alimentare fin dall’infanzia sono necessari per un buon funzionamento del corpo. In particolare, è auspicabile insistere, soprattutto nei bambini, con l’abitudine di consumare pesce. Questo avviene in primo luogo con l’esempio dell’adulto, che innesca nel bambino un’ottica di emulazione. Se un bimbo cresce in un ambiente domestico in cui si consuma pesce, comincerà a percepirla come buona pratica quotidiana.

 

Mirella Prandelli