Pietro Parisi: il cuoco contadino – Pietro Parisi talentuoso chef vesuviano, nel 2005, dopo aver lavorato molto all’estero, ha deciso di tornare nella sua Campania per aprire “Era Ora” il suo noto ristorante.

Pietro Parisi: il cuoco contadino - Cucina Semplicemente

Pietro Parisi: il cuoco contadino – Cucina Semplicemente – Origine foto: www.pietroparisi.it

CS – Oggi è di moda parlare e discutere di cucina, come vede il mondo della ristorazione italiana? Accusa una mancanza di valorizzazione nell’universo culinario di oggi?
PP- Oggi parlare e scrivere di cucina fa tanto tendenza e molti ristoravano rifugio occupazionale in essa, creando però una grande confusione. Oggi purtroppo stiamo vivendo un grande momento di confusione mediatica, c’è gente che lavora sodo in cucina e neanche se ne sente parlare, poi assistiamo a chi fa sistema con giornalisti e riesce ad emergere con molta facilità. Questo di certo non aiuta e sopratutto non dà merito a chi mette impegno e lavora sodo. Credo che nella cucina, sopratutto italiana, manchi un vero standard che la protegga dalle intrusioni che subisce all’estero. Il cibo Made in Italy fa veramente tendenza, ma molti hanno solo il nome e di italiano neanche l’ombra.

CS – La sua esperienza di chef ha toccato alcuni Paesi all’estero, soprattutto l’Oman dove lavora. Crede che esportare la cucina italiana sia una scelta di successo? In quali Paesi?
PP- Credo che esportare la cucina italiana di qualità sia un dovere per noi italiani. Ripeto “quella vera”, visto che purtroppo oggi la maggior parte è falsa. Non credo che ci sia una scelta di paese, ma penso che tutti meritino di poter conoscere la vera cucina italiana e noi cuochi non dobbiamo piegarci alle tendenze dei Paesi che ci ospitano: non ho visto mai nessun giapponese cambiare piatti secondo le nostre esigenze.

CS – Cosa significa lavorare per uno sceicco? In cosa è diverso rispetto alla cucina di un ristorante?
PP- Significa essere in ambienti di grande lusso e con una disponibilità monetaria senza fine, ma esistono anche tante cose contro. Di certo regala tanta visibilità nel mondo. È diverso nel senso che magari devi ogni giorno stuzzicare il loro appetito attraverso piatti sempre nuovi dato che sono assai esigenti.

CS – Quali sono le caratteristiche fondamentali che l’hanno portata a distinguersi nel panorama culinario?
PP-La mia caparbietà e l’amore per la gente semplice del mio paese hanno reso questo il mio punto di forza, ma creando intorno a me tanti nemici.

CS – Lei è famoso per la fantasia con cui lavora gli ingredienti. Qual è la vera dote di uno Chef?
PP- La vera dote di un cuoco deve essere l’umiltà e la semplicità. Sopratutto bisogna essere capaci di mettere in risalto il territorio e gli artigiani che contribuiscono a rendere questo mondo migliore.

CS – Secondo noi la cucina è arte: ma quando, secondo lei, cucinare diventa espressione artistica?
PP- Anche una massaia che fa uno spaghetto ai pomodori in quel momento manifesta un’espressione artistica e ogni piatto regala sensazioni diverse. Per esempio se un giorno c’è il sole e un altro piove, quei piatti saranno differenti anche se cucinati allo stesso modo.

CS – C’è un piatto che avrebbe voluto inventare?
PP- Sì, ma purtroppo è già stato tutto inventato, possiamo solo cambiare la tecnica

CS – Perché la cucina in tv ha avuto così successo, secondo lei?
PP- Perché la tv arriva diretta a tutti e poi noi italiani parlare di cibo è come parlare di amore, si è attratti come una donna potrebbe attirare un uomo.

CS – Lei non ha mai pensato di andare in tv?
PP- Ho fatto trasmissioni televisive su reti nazionali e ancora collaboro con rete rai e le dico che cambia ed è diverso rispetto alla cucina.

CS – Che consiglio darebbe a un giovane Chef?
PP- Di ricercare nei loro piatti un po’ della loro infanzia.

CS – Ha appena terminato l’esperienza di Export Sud. Come è andata? Quali sono i suoi nuovi progetti?
PP- È andata bene, ma c’è tanto lavoro da fare purtroppo come dicevo è molto confusa la cucina italiana fuori dalla nostra nazione, in cantiere c’è il libro che parla di territorio e artigiani, e stiamo aprendo imprese sociali che offrono cibo di qualità a giusto prezzo sia per ricchi e per poveri.

 

Mirella Prandelli

 

Per maggiori informazioni sul ristorante Era Ora: www.pietroparisi.it

 

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