Molti dei commenti che riceviamo riguardano il problema della celiachia. Il primo approccio è verificare con molta attenzione con l’aiuto di un medico endocrinologo la presenza o meno di questa intolleranza, il secondo è non farsi prendere da stati d’animo negativi e andare verso la depressione, la Celiachia non è una “malattia” (anche se oggi è trattata così)  è una prediposizione del nostro organismo a non tollerare il glutine. A questo punto è necessario dotarsi di una conoscenza di base che permetta una vita sana e felice. Si può essere celiaci senza rinunciare a nulla, basta sapersi regolare in mondo che usa alimenti a base di glutine, ora ci sono vari gradi di intolleranza fino ad arrivare ad una generica sensibilità al glutine. Per chi è portatore integrale il consiglio è di preparare il set di cucina che non abbia contaminazioni da glutine. Se si vive in una famiglia numerosa è necessario che gli altri componenti partecipino con interesse e serenità al nuovo approccio culinario.

Da Wikipedia:“La celiachia si combatte quindi con una dieta senza glutine: il riso, l’avena (in sperimentazione), il mais, il grano saraceno, il miglio, la soia, l’amaranto, la quinoa in associazione con frutta, verdura, pesce, carne, formaggi, legumi ed altro possono tuttavia essere inseriti tranquillamente nell’alimentazione quotidiana del celiaco. È utile sottolineare che una persona affetta da celiachia, a condizione di osservare una dieta corretta, può condurre una vita del tutto normale“.

Spaghetti al pomodoro e basilico senza glutine - Cucina SemplicementeMix di verdure con cereali - Cucina Semplicemente

Con le ricette che pubblichiamo, a cura di Luca Barbieri, il nostro intento è di trasmettere una conoscenza che dia la possibilità a molti amici di sentirsi felici. In fondo basta poco. Da molto tempo in casa mia abbiamo introdotto alimenti con una percentuale molto bassa di glutine, non perchè amiamo il mondo della celiachia, perchè il gusto dei cibi cambia. E’ una sensazione palatale, il palato perde quella sensazione di scivolosità che si ha dopo aver mangiato pasta o pane “normali”.  Per chi abita nel sud Italia la situazione può essere migliore, ci sono pastifici e panifici che usano ricette molto antiche, che prevedono l’uso di farine locali non trattate.

Ora sappiamo che il glutine è presente naturalmente nelle farine, la domanda che continuiamo a porci è: il glutine in se fa male o e stato l’abuso a livello industriale che ha generato l’intolleranza. Tra di noi circola la convinzione che le graminacee non trattate sono un alimento sano e costituiscono la base dell’alimentazione mediterranea. Tutti gli alimenti industriali possono generare intolleranze, dipende dall’imprimatur che abbiamo ricevuto dai primi momenti della nostra alimentazione.

Giustamente come dice Luca Barbieri il cibo è la prima medicina, non panacea ad eventuali mali, ma come approccio al benessere. Dobbiamo partire da questo presupposto che il cibo è qualcosa di piacevole che ci permette di vivere bene ed in salute, anche se fossimo affetti da qualche intolleranza l’atteggiamento deve essere di accettazione positiva con attitudine al cambiamento verso risoluzione del problema. E’ inutile concentrarsi sul problema, una volta accertato il grado di intolleranza è bene partecipare alla risoluzione, anche per mezzo delle nostre meravigliose e gustosissime ricette.

Corrado Corradini

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