Sara Accorroni 30 anni e Bruno d’Angelis 37: giovani e determinati! Entrambi con esperienze professionali diverse, mesi di aula, prove e confronto, allenati da due figure importanti nel campo della pasticceria: Roberto Rinaldini e Davide Malizia. Questo il loro biglietto da visita, noi cercheremo di seguire anche loro, in un percorso che li porterà a rappresentare i nostri colori, in un’importante competizione parigina: il Mondiale des Arts Sucrés. Questa la loro prima intervista per il nostro magazine, ma li ritroveremo più avanti, mano a mano che si avvicinerà il momento della competizione.

Sara Accorroni e Bruno d'Angelis, allenamenti in corso

CS: Da qualche mese siete “reclusi”, impegnati in prove e preparazioni per una gara veramente prestigiosa, ci spiegate di cosa si tratta?

SA: Certamente, il concorso che affronteremo è il Mondiale des Arts Sucrés, l’unica competizione “mista” con coppie formate da un uomo e una donna. Un concorso che si svolgerà in due giornate, con dieci ore al giorno a disposizione per realizzare due degustazioni il primo, due il secondo giorno e tre pezzi artistici.

CS: Bruno, come vi è venuto in mente di partecipare a questa, che potremmo definire una “follia”?

BD: Credo di poter parlare a nome di entrambi, dicendo che non abbiamo pensato a cosa potrebbe “portarci”, ma siamo stati spinti dalla voglia di metterci in gioco e di fare un’esperienza unica. Quello che mi affascina in un concorso, e credo sia così anche per Sara, è la sfida, contro il tempo, contro gli altri e contro se stessi. Se non bastassero questi stimoli, si aggiunge la considerazione che questo è un momento molto importante per il nostro settore, di grande ricerca e sviluppo, che quindi può portarci a fare una notevole crescita.

CS: Com’è lavorare con Bruno?

SA: Io devo ammettere che, personalmente, mi trovo bene, anche se è ovvio che ho accanto una persona che sto conoscendo giornalmente, visto che non avevamo mai lavorato a stretto contatto. Apprezzo tantissimo la sua sincerità, il nostro “dirsi in faccia” ciò che si pensa e la complicità che, pian piano si sta formando stando spalla a spalla, è anche logico che ci siano i classici “alti e bassi”, come in tutte le esperienze. Bruno ha fatto un percorso professionale bellissimo ed è molto ferrato, sia sulla materia che sull’organizzazione del lavoro, anche perché ha una buona esperienza maturata in laboratorio, a differenza di quella che è la mia realtà degli ultimi anni.

CS: Viste le ultime affermazioni di Sara, Bruno, mi racconteresti il “ruolino di marcia” professionale che ti ha condotto qui in CAST?

BD: Il mio percorso è un po’ particolare, visto che non mi approccio da giovanissimo all’arte pasticcera, adesso ho 37 anni e ho iniziato nel 2009, quando ho deciso di trasformare una passione innata in una professione. Ho iniziato in casa, da piccolissimo, ma la svolta professionale è maturata dopo diversi anni, poi è scattata la molla che mi ha spinto a sceglierla. Nel 2009 lascio il “posto fisso” e faccio un primo anno di esperienza professionale in un laboratorio di pasticceria a Roma, poi vengo in CastAlimenti nel 2010 e subito dopo approdo da Biasetto, una realtà formativa a cui non tutti “resistono” ma che auguro a tutti coloro che vogliono imparare. Quotidianamente mi sono trovato ad affrontare rigore, precisione e rispetto dei tempi, le componenti che servono per affrontare un concorso come quello a cui ci stiamo preparando. Successivamente ho lasciato anche Biasetto per la mia insaziabile voglia di viaggiare, conoscere ed imparare, visto che ho deciso di vivere questa professione con maturità e passione, proibendomi di farlo da “impiegato”, quindi ho proseguito da Ferretti, Vissani, e ora è nata questa voglia di mettersi in gioco. Ho subìto il fascino dei concorsi e, da buon sportivo, mi piace l’adrenalina e la sfida, componenti fondamentali per questo contesto.

CS: E tu Sara, come riassumeresti il tuo percorso professionale ?

SA: Mi sono diplomata all’Istituto Alberghiero e ho intrapreso la strada della cucina e della pasticceria, quest’ultima è sempre stata il mio sogno nel cassetto e ho sempre cercato di lavorare in quest’ambito. Quando ho scoperto CastAlimenti, lavoravo in una pasticceria e ho deciso di mandare il mio curriculum; nel 2012 ho sostenuto la prova e iniziato il mio percorso qui, sono diventata capo stagista e sono stata a fianco di Davide Comaschi nei suoi allenamenti per il Mondiale. Questa è stata sicuramente una delle molle che mi ha spinto a voler provare questa nuova esperienza, oggi, in seguito il direttore mi ha proposto di fermarmi visto che si liberava il posto di responsabile dei laboratori. Quindi ho maturato una grande esperienza in economato, materie prime, allestimento laboratori, controllo attrezzature, un po’ “a tutto tondo” ciò che riguarda questa scuola, anche come responsabile dei borsisti i ragazzi che fanno un anno da stagisti, come feci io nel 2012. Grazie a CastAlimenti è avvenuto anche il primo incontro con Bruno, che all’epoca lavorava da Biasetto e la cui pasticceria andammo a visitare una domenica di “libertà”. L’esperienza all’interno di una realtà come questa, è legata al modo in cui la si approccia, alla voglia e i presupposti con cui si affronta l’anno formativo, da consigliare a tutti coloro che vogliono mettersi alla prova, crescere e acquisire competenze professionali ai massimi livelli.

Sara Accorroni e Bruno d'Angelis, allenamenti in corso

CS: Mi sembra che CastAlimenti mostri che la professione di pasticcere può essere vissuta in molti modi, da impiegato di laboratorio, a ricercatore, fino a innovatore della materia. Considerando le vostre esperienze come vivete e gestite una gara a due?

BD: Come un grande stimolo e senza dubbio con complicità e supporto reciproco: in mille occasioni è questo che fa la differenza, perché bisogna stimolarsi, controllarsi e spesso credo che a tutti serva una visione esterna dei fatti, che può essere esterna ma interna a quel contesto. Un giudizio e un apporto di Sara, non solo da un punto di vista professionale ma anche un incoraggiamento, un supporto, una scossa che possa intervenire e interagire sull’andamento del progetto, per il raggiungimento del risultato.

SA: Ci sono molte sfaccettature durante il percorso, e parliamo di mesi e non di giorni, in cui bisogna trovare il giusto equilibrio, considerato che abbiamo iniziato a maggio e l’appuntamento è fissato dal 5 all’8 febbraio agli Europei di Parigi, ed essere in due non semplifica il lavoro, un lavoro di coppia presenta pro e contro, visto che non dovrai misurarti solo con te stesso.

La data della gara si avvicina, noi ringraziamo Sara e Bruno e sarà un piacere ritrovarli tra qualche tempo, in avvicinamento all’appuntamento parigino.

 

Fausto Morabito

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