Vacanze Senza Glutine – Il tempo delle scorte alimentari nelle valigie è finito: anche per i celiaci finalmente la vacanza significa relax completo.

Vacanze Senza Glutine - Cucina Semplicemente

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Basta preoccuparsi degli ingredienti e dell’etichette!Si può viaggiare in tutto il mondo a cuor leggero, con l’accortezza di rivolgersi sempre agli operatori competenti, soprattutto se di mezzo c’è la salute.

Cucina Semplicemente ha incontrato Irene Di Raimondo di Vacanze Senza Glutine, un tour operator speciale con sede a Ragusa, in grado di programmare itinerari turistici che garantiscono la sicurezza di chi soffre di intolleranza al glutine.

CS- Perché e come nasce vacanzesenzaglutine.com?
IDR- Ho lavorato tanti anni per un noto tour operator. Così ho deciso di unire le mie conoscenze professionali con un’esigenza privata, che coinvolge sempre più italiani. (Irene soffre di celiachia) Mi piace considerare la mia attività non come organo del mercato turistico, bensì come una missione sociale, che ponga fine al precludersi una vacanza.

CS- Avere i contatti adatti è fondamentale, specialmente nel settore turistico. Quanto è importante nei casi di clienti intolleranti?
IDR- È fondamentale! Oggi operiamo con operatori validi che ho incontrato personalmente in passato: si tratta di una rete di partner con cui ho relazioni di reciproca fiducia.

CS- Come funziona Vacanze Senza Glutine?
IDR- Innanzitutto facciamo compilare al cliente una scheda che registra ogni caratteristica riguardo alle intolleranze alimentari e alla situazione individuale. Poi insieme vediamo di trovare la soluzione migliore, personalizzata.

CS- I vostri pacchetti garantiscono una totale sicurezza?
Dunque, soprattutto per il discorso della contaminazione in cucina, una sicurezza al 100% non può essere garantita, questo nemmeno in Italia o in casa propria, figuriamoci dall’altra parte del mondo. All’arrivo il cliente ha modo di incontrare personalmente gli chef, avendo la possibilità di concordare menù e pietanze in tutta affidabilità e sicurezza.Tutti i nostri partner all’estero sono chef italiani che hanno seguito i corsi specifici.

CS- Crede che in passato la celiachia fosse una limitazione alle vacanze?
IDR- In alcuni casi, sì: oggi in Italia, come in tutta Europa, c’è grande consapevolezza. Tuttavia, quando ci si spinge verso mete lontane, con abitudini alimentari completamente diverse, in cui persino i prodotti ai supermercati sono irriconoscibili, una forma di intolleranza può essere un limite e non è giusto che si rinunci alla meta dei propri sogni per questo motivo.

CS- Cos’è che vi differenzia dagli altri tour operator?
IDR- Oggi il mercato del turismo è statico: in molti organizzano in viaggi in maniera autonoma su internet. Quello che facciamo noi non consiste nel vendere pacchetti preconfezionati: mi occupo personalmente, insieme alla parte organizzativa, di tutta la consulenza, cercando di personalizzare il più possibile gli itinerari, in base alle richieste, anche se il cliente è a distanza.

CS- Ha dei progetti per il futuro?
IDR- Sì, due molto importanti. Vorrei realizzare una rete di operatori unificata globale, in tutte le lingue che coinvolga tutti i partner specializzati. Inoltre, mi sto impegnando nel vendere l’Italia come destinazione gluten-free, dato che negli ultimi anni c’è molta attenzione.

 

Mirella Prandelli

 

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