C’era una torta: intervista a Valentina Meda – Il suo stand al Mercato del Duomo è il regno dei dolci che tutti sognamo e a cui non sapremo resistere.

C'era una torta: intervista a Valentina Meda

 

Nei 3000 metri quadrati dello splendido Mercato del Duomo, uno stand spicca per i colori pastello e le atmosfere incantate: di nome e di fatto, ecco a voi C’era una torta. Dolci, sculture di dolci, capolavori di dolci, dolci da mangiare, dolci da ammirare, dolci da sognare, che ingolosiscono e che ci riportano all’infanzia e al mondo delle favole. Questa volta non sarà necessario strofinare una lampada, invocare una fata o mangiare una mela: l’incantesimo è alla portata di tutti e ce lo racconta Valentina Meda.

CS- Come nasce questa collaborazione col Mercato del Duomo?
VM- Siamo qui grazie all’Università di Pollenzo, che ci ha conosciuto ai Mercati della Terra di Milano, a cui eravamo presenti con Slow Food. Sono rimasti colpiti dal nostro modo di lavorare come una volta, totalmente artigianale e quindi ci hanno invitati a far parte di questo progetto.

CS- La location del mercato racconta le radici dell’identità italiana. Anche il nome “C’era una torta” ricorda le ricette delle nonne e la genuinità dei sapori. Che rapporto avete col passato?
VM- Tutti i giorni nel mio lavoro cerco di tornare ai sapori di una volta. Al tema delle favole coniugo tutte le ricette di famiglia che mi sono state tramandate da mia mamma e mia nonna e non solo. Vengo da un percorso molto variegato: ho studiato lingue e mi sono formata all’estero. Anche in questo cambio di vita ho riportato le mie esperienze; la “Foresta Nera” ad esempio deriva da una ricetta tipica tedesca che mi insegnò la famiglia che mi ospitava in Germania, durante gli studi.

CS- Siete stati selezionati da grandi esperti come protagonisti di questo viaggio nel made in Italy tra passato e futuro della gastronomia. Quali sono i segreti delle vostre torte?
VM- Utilizzo solo ingredienti freschi e biologici: non uso panna e latte a lunga conservazione, ma privilegio quelli freschi. Anche la frutta e la verdura vengono sempre scelte a seconda della stagionalità, salvo richieste specifiche. A settembre per esempio prepariamo sempre torte dolci e salate con i fichi. Siamo molto attenti alla qualità delle materie prime: non uso aromi chimici, utilizzo ancora la scorza di limone o il baccello di vaniglia intero. Anche le “bagne” per i pan di Spagna sono infusi fatti da noi.

 

CS- Siete originari di Seregno. Quanto c’è delle vostre zone nei vostri prodotti?
VM- Le mie torte sono legate al territorio soprattutto grazie agli ingredienti: cerco sempre di privilegiare gli ingredienti di stagione prodotti dalle aziende locali. In autunno ad esempio, prepariamo la torta di zucca con le zucche di un produttore della Brianza. Collaboriamo anche con altre attività locali, crediamo nello scambio e nella vicinanza del territorio.

CS- Qual è il dolce a cui siete più affezionati? E quello che vi richiedono di più?
VM- Il mio dolce del cuore rimane pere e cioccolato: è stato il dolce che mi ha cambiato la vita! Inoltre sono molto richiesti il fondant con marmellata di lamponi e la cheesecake all’italiana, fatta con pasta frolla e un mix di formaggi dolci.

 

Mirella Prandelli 

 

Fotografia di Valentina Meda

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