Il grano antico monococco Shebar®, o triticum monococcum, è una risposta alle intolleranze alimentari?
Il monococco Shebar® della Pianura Bresciana – triticum monococcum – ha un’origine lontana e molto antica: questo cereale, infatti, veniva coltivato circa 10 mila anni fa nella zona centrale della Turchia. Oggi, il monococco è nuovamente coltivato in un piccolo paese della Pianura Bresciana: Cigole. A dare il via a questa operazione di valorizzazione territoriale è stata la Fondazione Pianura Bresciana, con l’aiuto della Cooperativa Sociale L’Antica Terra e del Pastificio Tradizioni Padane.
Le sperimentazioni che sono avvenute nel corso del progetto MonICA – progetto biennale in collaborazione con la Regione Lombardia – hanno prodotto risultati molto interessanti, tra cui spicca il basso livello di glutine del grano antico Shebar®.
Il legame che Shebar® potrebbe avere con la celiachia fa del cereale un osservato speciale da parte di tutta la comunità scientifica. Questa è una patologia alimentare molto diffusa – ne è affetto l’1% della popolazione – e colpisce gli individui che sono patologicamente predisposti quando mangiano alimenti o bevande a base di frumento, orzo e segale. I problemi insorgono a causa del glutine ed in particolare dal gruppo delle prolamine che lo formano. Coloro che sono affetti dalla malattia ma a cui non è stata diagnosticate e coloro che, nonostante la diagnosi, decidono di alimentarsi normalmente vanno incontro a problemi a volte anche seri, come ad esempio quadri patologici a livello delle articolazioni, del fegato, del cuore e del sistema nervoso centrale.
Un celiaco ha forti difficoltà ad alimentarsi al di fuori delle mura domestiche, perché è sottoposto ad un’assunzione involontaria di prolamine, presenti in modo massiccio nelle farine di frumento e suoi derivati. La terapia per questa malattia consiste in una dieta priva di glutine. L’utilizzo di una farina priva di glutine risolverebbe il problema: a questo proposito delle interessanti prove sono state ottenute in via sperimentale per quanto riguarda il grano antico monococco Shebar®.
All’interno del progetto promosso dalla Regione Lombardia sono stati effettuati dei test preliminari riguardanti il contenuto di glutine nel monococco. Le analisi – a cura degli Spedali Civili di Brescia reparto gastroenterologia, prof. Lanzini – al momento non sono in grado si stabilire con esattezza se effettivamente Shebar® possa essere assunto dai celiaci. In ogni caso usare la farina di monococco Shebar® nell’alimentazione quotidiana contribuisce a prevenire – o a contenere – la diffusione della celiachia.
I prodotti Shebar® si pongono come dei validi alleati nell’alimentazione quotidiana, contribuiscono al miglioramento del benessere di tutti coloro che li consumano. Gli articoli a marchio Shebar® sono svariati, dal pane alla pasta ai dolci: non resta che scegliere la qualità di un prodotto naturale, sano e buono.
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PER INFORMAZIONI RIGUARDO ALLA “NON IDONEITÀ” DEL MONOCOCCO NELLA DIETA DEI CELIACI CONSIGLIO DI LEGGERE LE INFORMAZIONI (RELATIVE ALLA RICERCA PORTATA A TERMINE DAL TEAM DEL PROF. LANZINI, DEGLI SPEDALI RIUNITI DI BRESCIA)RIPORTATE IN QUESTO BLOG:
http://impertinenza.blogspot.it/p/monococco.html
Con il sig. De Selby abbiamo avuto una stretta comunicazione epistolaria via email, pubblichiamo il suo commento con la speranza che il dibattito si sposti sul nostro portale.