Intolleranza al lattosio: alimenti da preferire e da evitare – Per una dieta senza lattosio sicura ed affidabile, non sempre basta escludere latte e derivati. Occorre approfondire la storia dei cibi e conoscerne la lista degli ingredienti.

Spesso, di fronte ad una dieta senza lattosio, si eliminano in maniera automatica il latte e tutti i gli alimenti derivati, come i prodotti caseari, gli yogurt e i formaggi. Si tratta naturalmente di una scelta corretta, dato che, nella maggior parte dei casi, i derivati del latte contengono lattosio. Tuttavia, per un approccio più consapevole ed approfondito, ecco qualche informazione riguardo agli alimenti da preferire e da evitare nei casi di intolleranza al lattosio.

Cioccolato - Cucina Semplicemente - Origine foto: shutterstock

Cioccolato – Cucina Semplicemente – Origine foto: shutterstock

In seguito alla diffusione dei casi affetti da intolleranza al lattosio, che oggi sfiora la percentuale del 70% nel mondo, le case produttrici di prodotti caseari hanno sviluppato linee di prodotti senza lattosio, in cui il fastidioso disaccaride viene sostituito appositamente con zuccheri semplificati, più leggeri, e di conseguenza più digeribili. Sappiamo, come già sottolineato negli articoli precedenti, che l’intolleranza al lattosio è dovuta alla totale o parziale mancanza di quei geni grazie ai quali l’intestino riesce a scomporre il lattosio in galattosio e glucosio.

Avviene dunque, nella maggior parte dei soggetti, che dopo lo svezzamento, la capacità di digerire il lattosio scompaia gradualmente o addirittura, nei casi più gravi, in maniera brusca. Tuttavia, è piuttosto raro che si tratti di un disturbo che nasce in maniera repentina; più comune è la perdita progressiva della funzione specifica preposta alla digestione del latte vaccino. L’intolleranza al lattosio impone abitudini alimentari più controllate, anche perché il lattosio è presente in innumerevoli prodotti della grande distribuzione.

È superficiale fermarsi all’assunto “no latte e derivati”: moltissimi prodotti industriali contengono latte in polvere o lattosio, anche se apparentemente non dovrebbero. Oltre ai più ovvi formaggi molli, come robiola, mozzarella, formaggini, margarina e panna, vanno assolutamente aboliti insaccati, merendine, brioche, la maggior parte dei biscotti e la maggior parte delle marche di cioccolata (in molti casi, anche nel cioccolato fondente, che non dovrebbe contenere latte, vi è del lattosio). Alla lista si aggiungono i prodotti di pasticceria, gran parte dei gelati e farinacei, come cereali da colazione, cialde, alcuni tipi di pane e fette biscottate.

Formaggio - Cucina Semplicemente - Origine foto: shutterstock

Formaggio – Cucina Semplicemente – Origine foto: shutterstock

Fin qui nulla di nuovo. Prudenza inoltre va prestata anche nella scelta di alcune bibite, che possono contenere lattosio al fine della conservazione. Non solo i succhi di frutta, ma anche le bibite in polvere da sciogliere nell’acqua o i cocktail analcolici. Attenzione anche alle verdure surgelate non al naturale o ad alcune verdure in scatola, che possono contenere lattosio. E ancora salse, minestre, dadi da cucina e insaporitori vari. Addirittura, sono stati riscontrati livelli di lattosio in alcuni marchi di pasta.

Consigliabili invece, perché totalmente privi di lattosio, i formaggi come gruviera ( in via di verifica) e Parmigiano Reggiano e tutti i tipi di latte vegetale, come ad esempio il latte di riso o di soia. Inoltre, vi sono moltissimi marchi di yogurt , burro e fermenti probiotici che non contengono tracce di lattosio.

La soluzione più efficace consiste dunque nel leggere sempre e attentamente la lista degli ingredienti, soprattutto nei casi di intolleranza più grave. Spesso, anche nei prodotti in cui il lattosio non dovrebbe essere presente, è comune trovarne in quantità non indifferenti.

 

Mirella Prandelli

 

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