Marisa Laurito: la cucina consapevole – Marisa Laurito ha accolto lo staff di Cucina Semplicemente per un’intervista sul suo rapporto con la cucina.

Marisa Laurito: la cucina consapevole - Cucina Semplicemente

Marisa Laurito: la cucina consapevole – Cucina Semplicemente – Fotografia di Marisa Laurito

Ci accoglie nella sua casa di Brescia decorata con ornamenti che ricordano l’atmosfera mediterranea. Non facciamo in tempo a concludere le presentazioni, che ci invita caldamente a sederci e ci offre un caffè “ma di quelli buoni!”, si assicura.

Marisaa Laurito è una signora molto elegante, vestita di un avvolgente rosso pompeiano, che riflette il suo spirito napoletano. Un’affabilità spontanea, una fruizione di parola naturale e fluente, una disinvoltura genuina: mentre l’ascolto, dimentico che sono qui per un’intervista e mi godo la scorrevolezza della piacevole conversazione.
Neanche leggo la prima domanda, che già stiamo parlando di cibo: Marisa Laurito cucina e si alimenta in modo consapevole, con passione e con amore. Lo si avverte dal modo spedito con cui descrive le sue abitudini.

CS- “A me quello che mi consola è l’odore della pummarola, perché quel che mi tira su sono le zite con il ragù”. Così cantava in una sua canzone del 1989. È ancora così?
ML- La cucina è una cosa sublime, non si tratta di semplice nutrimento. La considero un atto d’amore! I profumi, le immagini, i ricordi… Si tratta di qualcosa di molto importante. Se penso al ragù, mi sovviene il profumo che proveniva dalla mia cucina, dove mia nonna dalla mattina presto la domenica cuoceva il sugo per otto ore; questo succedeva nell’intero condominio e nei palazzi di tutta la strada.

CS- Lei è un’artista a tutto tondo, che ha spaziato dalla televisione al teatro, passando per la pittura e il canto. Anche la cucina per lei è uno spazio creativo?
ML- Associo il mondo della cucina all’impasto. Questo lavorare con le mani, questa unione di ingredienti… La cucina è fantasia: vengo da una famiglia in cui tutti cucinavamo e preparare i pasti era proprio una lezione di vita. Non si buttava via nulla, ogni cosa veniva riutilizzata. Ricordo ancora quando mi avevano punita mandandomi a lavorare nei campi in Puglia perché avevo gettato un bocconcino di pane… Tra i miei progetti c’è anche un libro sul riutilizzo degli avanzi in cucina. Mai buttare via nulla!

CS- Ah bene! Ce ne può parlare?
ML- S’intitola “Ricette in casa Laurito. Avanzi… Tutta!” e raccoglie tante ricette per trasformare gli avanzi in gustose ghiottonerie! È uscito nell’aprile del 2014.

CS- Nella sua biografia ha scritto che non sarebbe voluta nascere da nessun’altra parte, se non a Napoli. Quanto è importante il legame con questa città, la sua cucina e il mare?
ML- Napoli è una città viva, alimentata dall’energia della terra. Basti pensare che abbiamo il Vesuvio a due passi, un pericolo costante che potrebbe spaventare, mentre invece da noi si converte in gioia di vita e teatralità. Il mare per me è un elemento fondamentale. Ricordo che a 15 anni mi spostavo con la barca a remi per andare a preparare le cozze e poi prendevo il caffè sul balcone, guardando il mare. Potrei guardarlo per ore, così, per un momento tra me e me.

Marisa Laurito: la cucina consapevole - Cucina Semplicemente - Fotografia di Marisa Laurito

Marisa Laurito: la cucina consapevole – Cucina Semplicemente – Fotografia di Marisa Laurito

CS- Il suo libro Le ricette del grande Sud è un vero e proprio viaggio gastronomico lungo le coste del Mediterraneo…. Lei è una grande conoscitrice della dieta mediterranea, la consiglia?
ML- Sì quel libro è stato un lavoro collettivo meraviglioso: si era innescato un circuito di scambio di ricette tradizionali tra le donne mediterranee. Ci sono ricette greche, turche, italiane, spagnole, libanesi. Tra le mie preferite, il Cous Cous e il Tabbouleh, una sorta di insalata di verdure crude tagliate a pezzetti e condite con olio extravergine d’oliva. Io sono una grande sostenitrice della dieta mediterranea, ne sono testimonial e la consiglio vivamente.

CS- Non solo libri: lei ha portato la cucina anche in televisione con diverse trasmissioni come Casa Laurito, Pasta Love e Fantasia e i Fatti Vostri. Cosa ne pensa dei programmi di cucina così diffusi sui palinsesti internazionali?
ML- Purtroppo, nella maggior parte dei casi, si tratta di cucina trash, poco elaborata, a base di prodotti già pronti. Ed è un peccato perché è vero che oggi si ha meno tempo per cucinare, ma ci sono un sacco di ricette veloci deliziose e sane. A me per esempio è capitato di fare una pasta veloce, tanto amata da Luciano De Crescenzo, che ancora oggi mi chiede di preparargliela: era fatta con i pomodori secchi tritati, quelli che preparo e conservo nei barattoli; oppure anche la pasta alla poveriella fatta con uovo fritto al tegamino… e molti altri piatti veloci, ma sani!

CS- Il titolo di una sua famosa canzone era “Il babbà è una cosa seria”, un’espressione che anticipa gli slogan di alcune manifestazioni importanti, come EXPO2015. Cosa ne pensa di questo evento?
ML- Ruberie a parte, si tratta di un momento fondamentale per il nostro Paese. Dovremmo davvero valorizzare la nostra cultura culinaria, la dieta mediterranea e i suoi prodotti. Siamo pazzi a non insistere su queste competenze, dovremmo fare del marketing sulla cucina. La pizza, l’olio d’oliva, le ricette del Mediterraneo… Nessun altro Paese al mondo potrebbe offrire questi tesori.
Non solo: dovremmo addirittura promuovere un programma di educazione alimentare, lontano dagli standard moderni americani, dove si mangia in maniera ignobile: noi siamo quello che mangiamo e con un’alimentazione scorretta ci si può ammalare!

Marisa Laurito: la cucina consapevole - Cucina Semplicemente

Marisa Laurito: la cucina consapevole – Cucina Semplicemente – Fotografia di Marisa Laurito

CS- Finora abbiamo parlato della cucina mediterranea, eppure siamo a Brescia. Che rapporto ha con la cucina del nord?
ML- Adoro la polenta! Mi sono anche fatta dare la ricetta da una zia del mio compagno! Uso la farina di Storo. Ecco, francamente fatico ad abituarmi all’idea dello spiedo e degli uccellini… Io stessa ho diminuito le dosi di carne, aumentando quelle di verdura. Una volta si mangiava la carne soltanto alla domenica, quando ci si riuniva attorno al pollo arrosto, magari quello allevato nel giardino di casa. Sto cercando di consumare prodotti di cui conosco la provenienza, ho persino fatto fare un orto qui dietro, da cui attingo quotidianamente!

A un certo punto decido di non seguire la scaletta delle domande, ormai completamente a mio agio, come se stessi parlando con una figura materna. Poco dopo avviso, per cortesia, di aver terminato i contenuti programmati, ma Marisa Laurito, per niente infastidita dalle tempistiche del colloquio, continua a mostrare una naturalezza spigliata, ignara dei convenevoli della forma. Una donna di sostanza, a tavola, come di persona.

 

Mirella Prandelli

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