Mental training: educare il cervello a una dieta sana – Secondo una nuova ricerca americana, cambiare le proprie abitudini alimentari è una questione mentale: il mental training per preferire i cibi sani.

Mental Training - Cucina Semplicemente - Origine foto: www.huffingtonpost.it

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Salgono a livello globale i consumi di junk food, noto in Italia come cibo spazzatura. I ritmi della vita contemporanea, soprattutto nelle grandi città, costringono a mangiare velocemente, magari presso esercizi fast food, in cui nel giro di cinque minuti si viene serviti e in altrettanti si consuma il proprio pasto. Cibo veloce e digestione molto lenta: in effetti, nella maggior parte dei casi, le pietanze di questo stile di vita sono dannose per il corpo, in quanto troppo ricche di calorie, troppo grasse e poco nutrienti. Nel lungo termine, una dieta a base di cibi “junk” aumenta il colesterolo cattivo e con esso la probabilità di patologie arteriosclerotiche, dovute all’ispessimento dei vasi arteriosi. Tali malformazioni interne possono ostacolare il funzionamento delle piastrine con un conseguente rischio di sviluppare trombi.

Il problema del junk food è sempre più significativo. In Italia, fortunatamente, tale fenomeno non è diffuso come in altre parti del mondo, dove le cattive abitudini alimentari degli adulti stanno influenzando negativamente l’educazione alimentare nei confronti dei bambini. Attraverso il mental training è possibile educare il cervello ad una sana alimentazione con un vero e proprio allenamento.

Mental Training - Cucina Semplicemente - Origine foto: www.milanopost.info

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Uno studio della Tufts University e del Massachusetts General Hospital ha pubblicato una serie di dati sulla rivista scientifica Nutrition & Diabetes, secondo cui è possibile convincere la mente umana a prediligere alcuni tipi di alimenti rispetti ad altri: che è essenzialmente l’obiettivo del mental training. Palato e cervello non nascono naturalmente programmati per scegliere le patatine fritte al posto delle verdure, si tratta piuttosto di un «condizionamento che avviene nel tempo, in risposta al fatto di mangiare, più volte, ciò che troviamo fuori in ambiente alimentare tossico». I messaggi visivi, olfattivi ed emotivi con cui veniamo stimolati nel corso della giornata ci portano a mangiare cibo tossico, mentre un corpo non condizionato preferirebbe alimentarsi in maniera corretta in modo spontaneo.

La ricerca ha coinvolto 13 soggetti, tutti in sovrappeso. Sono stati divisi in due gruppi: uno di controllo e l’altro sperimentale, entrambi sottoposti a risonanza magnetica per registrare l’attività cerebrale in risposta alle foto di alcuni alimenti. In seguito, il gruppo sperimentale ha partecipato ad un programma di intervento comportamentale, che comprendeva menù con porzioni controllate e sessioni di gruppo per il supporto psicologico. Dopo sei mesi, i soggetti sperimentali avevano perso in media 14 chili, contro i 5 del gruppo di controllo.

Mental Training - Cucina Semplicemente - Origine foto: www.sobretodosalud.com

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Al termine di tale programma, entrambi i gruppi sono stati nuovamente sottoposti alla scansione cerebrale: il cervello del gruppo sperimentale si è rivelato molto più sensibile alla visione dei cibi sani. Tale reazione si traduceva in un aumento del desiderio in risposta ai cibi sani, piuttosto che al cibo spazzatura.

Un’educazione alimentare, con un programma che oltre all’immediata perdita di peso includa un approfondito lavoro psicologico, può modificare non solo le abitudini alimentari quotidiane, ma persino le preferenze della nostra mente. Alleniamo la nostra mente (mental training) a un regime alimentare sano: sarà un lavoro utile per noi e per chi vive attorno a noi.

 

Mirella Prandelli

 

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