Monococco Shebar® e Riccardo Geminati  – Intervista a Riccardo Geminati l’uomo del monococco.

Monococco Shebar® e Riccardo Geminati  - Cucina Semplicemente

Monococco Shebar® e Riccardo Geminati – Cucina Semplicemente

C.S. Riccardo Geminati ovvero l’uomo del monococco, ricorda molto il parallelismo all’uomo di Similaun…

Si però io sono ancora vivo, anche se in comune abbiamo il monococco, spero non mi darete del preistorico!

C.S. Assolutamente, ormai da molti anni si coltiva il monococco e in particolar modo lei coltiva lo Shebar®, eppure non ha avuto ancora la stessa diffusione di altri frumenti o grani che hanno fatto la fortuna delle aziende che li hanno coltivati e distribuiti.

La ragione è semplice, la Cooperativa Antica Terra non è una multinazionale è una cooperativa agricola sociale, noi facciamo inserimento di persone disagiate e il progetto monococco Shebar® è la nostra bandiera etica. Vogliamo che il monococco sia una bandiera di libera espressione agricola, svincolata da logiche di mercato.

C.S. Eppure avete appena chiuso un accordo con Molino Piantoni per l’utilizzo del brand Shebar® su una farina commerciale “Farina Celtica” che è un mix di farine di grani teneri e monococco Shebar®.

Se vogliamo che la qualità sia diffusa dobbiamo avere alleanze forti. Inoltre Molino Piantoni è un’azienda con sani principi morali, è presente sul territorio bresciano da oltre centocinquant’anni e siamo alla quinta generazione di mugnai. Conosco personalmente la famiglia Piantoni e quando mi hanno chiesto la collaborazione ho accettato. Poi con il mulino chiudiamo la filiera, anche perché è in vista un esperimento di coltivazione…

C.S. Interessante, può spiegare di cosa si tratta e in che modo si chiude la filiera.

In un progetto agricolo di coltivazione si parte dalla semente, dalla terra, dai campi e la famiglia Piantoni ha messo a disposizione un campo agricolo per avviare una semina sperimentale su una nuova varietà di monococco che avrà più proteine e contiene un glutine ancora più digeribile. Inoltre partendo dal campo arrivando ai prodotti finiti la presenza di un mulino è fondamentale. Abbiamo biscotti, pane, pasta fresca, birra, ecc. Mancava solo la farina in questo caso Farina Celtica.

C.S. Un nome bizzarro non trova? Certo molto evocativo, ammesso che i celti siano esistiti davvero non le sembra una trovata pubblicitaria?

Un momento, le popolazioni celtiche sono sempre esistite, almeno questo dicono gli storici, cioè io posso parlare della presenza del monococco presso le popolazioni alpine e transalpine ma mi risulta che Plinio il vecchio già parlasse di monococco… Comunque il nome della farina è simpatico, ma l’importante è che il potere nutrizionale della farina si avvicini a parametri interessanti. Il monococco Shebar è macinato a pietra e anche solo la percentuale del 30% dona alla farina aumenta il livello dei nutrienti.

C.S. Questi sono argomenti che abbiamo già trattato. Lei sta lanciando una comunità, di cosa si tratta?

La mia idea è di lanciare una “Comunità del cibo”, cioè creare interesse verso quei metodi di coltivazione, prodotti, tecniche di cucina, scambi di cultura che avvicinino le persone alle tematiche del buon cibo. Per buono intendo un cibo salutare e non solo buono di gusto. Per decenni abbiamo lasciato fare all’industria e i risultati si vedono, è tempo di ritornare a prodotti più genuini. Inutile parlare di km 0 o di prodotti biologici se poi la maggior parte del cibo è trattato senza cura, senza amore.

C.S. Temi molto cari a Patrini e Slow Food, a proposito lei è parte importante di Slow Food, pensa che il monococco lo sia altrettanto?

Cos’è una provocazione? Certo che il monococco è importante, rappresenta l’alternativa ai grani moderni…

C.S. Non le sembra di essere polemico?

No, mi spiego. I grani teneri moderni sono un adattamento alle esigenze di produttività, sono una selezione che l’uomo ha curato nel tempo, il chicco è bello e pieno, ma non basta; un chicco che contiene molto amido e glutine è alla base di una cucina ricca ma non è interessante dal punto di vista nutrizionale. Per questo motivo con il mulino Piantoni sto cercando di introdurre un grano autoctono il “Gentil Rosso” che con il monococco Shebar® potrebbe dare sviluppo ad una farina molto interessante e potrebbe essere l’evoluzione naturale di Farina Celtica.

C.S. Quindi dobbiamo aspettarci altre novità?

La Cooperativa Sociale Antica Terra è nata proprio per esplorare nicchie di coltivazioni e allevamenti che via via si stanno perdendo, questa è la nostra mission.

 

 

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