Nuove intolleranze: il nichel – Allergie e intolleranze sono problemi piuttosto comuni. Mentre in passato venivano sottovalutate o ignorate, oggi è diffusa una profonda attenzione a tali fastidi.  Abbiamo già parlato delle intolleranze al glutine e al lattosio, che accomunano diverse persone. Ne esistono tuttavia di più latenti e meno conosciute, come ad esempio l’intolleranza al nichel.

Nuove intolleranze: il nichel

Il nichel è un metallo argenteo principalmente impiegato nella creazione di acciaio, batterie e prodotti chimici, ma è contenuto in moltissimi oggetti: lattine, cosmetici, bigiotteria, alimenti industriali, acqua del rubinetto e molti altri ancora.

L’intolleranza al nichel viene spesso esclusivamente associata ad una forma di allergia da contatto, una delle situazioni più note. Tuttavia, anche gli alimenti possono avere una certa influenza rispetto all’insorgere di tali problemi. Molte delle persone che accusano fastidi al nichel si limitano ad effettuare test da contatto, tralasciando la riflessione sull’alimentazione. Può essere utile innanzitutto distinguere tra una conclamata allergia, che scaturisce da una reazione particolare dell’organismo e implica l’astensione completa dal metallo; e l’intolleranza, che indica la soglia di incapacità di un individuo nel sopportare una sostanza e vede un netto miglioramento attraverso le diete che evitano cibi ad alto contenuto di nichel.

Come ci si accorge di avere un’allergia o un’intolleranza al nichel? I sintomi più ed evidenti sono dermatiti e prurito, soprattutto da contatto, ma anche afte o infiammazioni all’interno della bocca, gonfiori addominali, nausea, stanchezza, malessere generale e, in alcuni casi,  il sovrappeso. Il grado di manifestazione di tali segnali dipende dalla quantità di nichel che si ingerisce. Anche la gravità dell’intolleranza è estremamente soggettiva, a seconda della soglia di sopportazione di un individuo nei confronti della sostanza.

In cima alla classifica degli alimenti da evitare troviamo il cacao, che contiene livelli di nichel molto alti rispetto agli altri cibi, con 9,8 microgrammi per grammo. Seguono gli anacardi con 5, 1 microgrammi per grammo e diversi ortaggi, come pomodori, asparagi, broccoli, carote, cavoli, fagiolini, sedano, radicchio e lattuga. Anche il consumo di legumi andrebbe moderato con particolare riferimento a lenticchie, ceci, soia. Frutta secca e frutta essiccata contengono molto più nichel rispetto alla frutta fresca, da consumare dunque con parsimonia noci, nocciole, mandorle e uvetta. Per quanto riguarda gli alimenti non vegetali, il nichel si può trovare anche in bevande, cereali e pesce, in particolare salmone, ostriche, gamberi e cozze. Anche il modo di consumare e cucinare andrebbe tenuto sotto controllo: eliminare gli alimenti confezionati in scatolame e lattine, preferendo quelli freschi e cucinare facendo attenzione al tipo di pentole utilizzate, soprattutto a quelle in teflon e alluminio.

In ogni caso, come sempre, osservate il vostro corpo, la casistica di reazioni o problemi particolari, la periodicità con cui accadono e qualsiasi altra caratteristica sospetta. In seguito a malesseri persistenti, un centro specializzato potrà eventualmente aiutarvi a riconoscere allergie o intolleranze e ad evitarle.

 

Mirella Prandelli

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