Di origine americana il topinambur, detto anche  “rapa tedesca” o “carciofo di Gerusalemme”, è un tubero dal sapore delicato, stato per decenni un valido sostituto delle patate.

ortaggio di stagione il topinambur

Le varietà di topinambur sono due: la bianca precoce che troviamo disponibile in commercio da fine agosto e la bordeaux, disponibile da ottobre fino a inizio primavera.

Il topinambur è molto ricco di sali minerali e vitamine e povero di calorie poiché contiene proteine, molte fibre e poco grasso.
I topinambur sono costituiti dall’80% di acqua, da una buona quantità di glucidi (fruttosio compreso), vitamina A (utile alle funzioni della vista), vitamina B (aiutando la spossatezza fisica, l’anemia e lo stress), vitamina C, vitamina H, ferro, silicio, fosforo, magnesio e aminoacidi come asparagina, colina e arginina che svolge un’azione benefica nei confronti del fegato e favorendo la cicatrizzazione delle ferite.

Inoltre sono ricchi di carboidrati e inulina, un carboidrato non assimilato dall’intestino, che conferisce il tipico sapore dolciastro e che, non producendo glucosio, è adatto per i diabetici.
Povero di sodio, ma molto ricco di potassio aiuta ad eliminare i grassi riducendo i rischi di obesità, di colesterolo alto; il tubero ha anche proprietà diuretiche, facilita la digestione e favorisce la sazietà diminuendo gli attacchi di fame.
Non contenendo glutine è adatto anche per le diete aglutinate.

Il topinambur può essere consumato crudo grattugiato o tagliato a fettine e servito in insalata per mantenere inalterate tutte le proprietà benefiche e marinato in olio, limone e aromi freschi; oppure cotto al gratin, saltato in pentola come le patate o cotto al vapore.
Prima di cuocere il tubero è necessario privarlo della pellicina da cui è ricoperto.
Aggiungendo il limone alla polpa nelle diverse preparazioni, inoltre, viene potenziato l’effetto dell’inulina.
I nativi americani consumavano originariamente il topinambur crudo masticandolo come fosse un ravanello.
Dai tuberi si ottiene anche la farina che può sostituire fino al 10% la farina di grano nella preparazione di prodotti da forno.

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