Cominciamo con qualche dato: secondo la CIA (Confederazione italiana agricoltori), nel primo trimestre dell’anno 2013 le vendite degli alimenti biologici sono aumentate del 8,8%.

Inoltre, l’Italia è il primo Paese al mondo nell’esportazione di prodotti bio, un settore in costante crescita, con un aumento occupazionale di più di 200 mila operatori nel solo 2011.

L’agricoltura biologica ha raggiunto più di 37 milioni di ettari di superficie coltivabile nel mondo. Oggi i consumatori sono molto attenti a quello che mettono nel carrello e i reparti bio nei supermercati guadagnano sempre più spazio.

Tuttavia, è bene riflettere su alcuni interrogativi importanti. Spesso i consumatori comprano bio, convinti di acquistare un prodotto più sano, con proprietà organolettiche più elevate. Non è esattamente così. Proviamo ad interrompere la lettura per qualche secondo e pensiamo: cosa vuol dire bio?

Un’elevata percentuale di consumatori non sa rispondere correttamente a questa domanda o risponde in maniera imprecisa. Ecco qualche chiarimento.

Che cosa significa bio in termini di prodotti alimentari?

Secondo la FAO, l’agricoltura biologica è un sistema olistico che promuove un ecosistema agricolo sano rispetto alla biodiversità e ai cicli biologici. E’ basato su specifici standard di produzione che sono socialmente, economicamente ed ecologicamente sostenibili. L’agricoltura biologica sfrutta la naturale fertilità del suolo, limitando gli interventi artificiali ed escludendo l’utilizzo di prodotti di sintesi o di organismi geneticamente modificati.

Quindi i cibi biologici sono più sani?

È vero che ci sono delle differenze tra gli alimenti a coltivazione bio e quelli dell’agricoltura convenzionale. Tuttavia, esse non riguardano le proprietà organolettiche o la salute dei prodotti. Sono in maggioranza le fonti secondo cui non esistono prove che attestino che i cibi biologici siano più sani degli altri. Lo confermano numerose ricerche, tra cui un recente studio della London School of Hygene and Tropical Medicine. Inoltre, ricordiamo che tutti i prodotti alimentari in commercio, bio e non, devono rispettare delle precise normative europee per essere venduti. Insomma, non è vero che mangiare bio apporta benefici concreti  alla salute.

Quali sono dunque le caratteristiche del bio?

I prodotti dell’agricoltura biologica non prevedono l’utilizzo di sostanze chimiche artificiali. Sono utilizzati i pesticidi, ma si tratta di sostanze di origine naturale come lo zolfo o il solfato. In più, la prerogativa del bio consiste nel limitare i danni all’ambiente e nel preservare la biodiversità delle specie vegetali e animali, attraverso la rotazione delle colture, evitando lo sfruttamento intensivo dei terreni e favorendo il ripopolamento di insetti e microrganismi.

Le etichette “naturale” “organico” “green” o “km zero” non sono biologiche

Naturale, green e organico sono parole promozionali, abusate per indurre il consumatore a comprare e creare l’immagine di “alimento sano”. Secondariamente, comprare dai piccoli produttori, in un contesto territoriale limitato, comporta vantaggi quali il consumo di verdure appena raccolte, che non subiscono i tempi della distribuzione, ma non è detto che si tratti di prodotti bio. I prodotti bio sono certificati dal regolamento CE, che indica la conformità a tutti gli obblighi delle normative comunitarie che incombono sul produttore. Si riconosce dal simbolo che raffigura una foglia stilizzata bianca su sfondo verde, composta da 12 stelle.

 

Mirella Prandelli

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