Food Genius Academy: intervista a Desirée Nardone – Oggi vi portiamo alla scoperta di “Al Cortile Bio Temporary Restaurant”.

Food Genius Academy: intervista a Desirée Nardone

Adesso che tutti sanno tutto riguardo ad Expo 2015, è arrivato il momento di parlare di realtà molto più interessanti: alla Food Genius Academy è nato “Al Cortile Bio Temporary Restaurant”.

Ormai le foto dei padiglioni e dell’albero della vita sono visibili su tutti i social network e allora, perché non portarsi avanti con quelle del Fuori Expo? Con l’espressione Fuori Expo, si fa riferimento a tutte quelle nuove realtà che approfittano dell’esposizione universale per organizzare in città spazi, eventi e iniziative originali. In zona Navigli, in una vecchia corte meneghina, trovate “Al Cortile”, il Temporary Restaurant della Food Genius Academy. Noi di Cucina Semplicemente ci siamo andati e abbiamo conosciuto Desirée Nardone, la direttrice.

Una preside decisamente fuori dagli schemi: creativa, giovane, magnetica e fresca. Ci accoglie all’interno del suo “Cortile”: vi si accede da un vecchio ingresso e lo si trova seguendo il profumo di soffritto e lo sfrigolare dell’olio. Una location diversa dal solito, con arredamento esterno retrò, circondato da fiori e roseti, con tanto di motocicletta sospesa per aria. Dentro, veri e propri cimeli di storici rigattieri arredano il ristorante, con sedie, ottoni e bombette appese al muro. Dalle sedute, si scorge la cucina a vista, incorniciata da un’insolita ed elegante carta da parati.

CS- Quando e perché nasce Food Genius Academy?
DN- Nasce tre anni fa, da un’idea mia e del mio socio Paolo: volevamo creare una scuola diversa, che formasse le persone con esperienze sul campo, con il metodo pratico. Una concezione antica del mestiere, che , allo stesso tempo, garantisce agli studenti dei validi tirocini.

CS- Se potessi descrivere la vostra realtà in tre parole, quali useresti?
DN- Frizzante, accessibile e … anche un po’ folle!

CS- In quanto ad accademia, prediligete qualche filosofia di cucina in particolare?
DN- Trattandosi di una scuola professionale, il punto di partenza, è comunque quello della scuola francese. Poi, a seconda delle ricette, delle tecniche e dei docenti, che sono chef di ristoranti diversi, al metodo tradizionale si affiancano le diverse abilità della cucina pratica, di tutti i giorni.

CS- Come mai avete pensato al “Bio Temporary”?
DN- Volevamo organizzare qualcosa di interessante per l’Expo, senza dover per forza essere in fiera. Così è nato “Al Cortile”, che descrive la nostra idea di cucina, la nostra immagine. Oltre che attrarre pubblico con i nostri eventi, il ristorante dà modo agli studenti più meritevoli di mettersi in gioco e di farsi conoscere.

CS- Avete un calendario di ospiti molto ricco!
DN-Sì, è vero. L’iniziativa sta avendo un feedback molto positivo, non solo per quanto riguarda il pubblico, ma anche per i professionisti del settore. Il nostro programma coinvolge alcuni chef stellati e per noi è un vero piacere poterli vedere all’opera nella nostra cucina.

CS- E per il futuro? Cosa bolle in pentola?
DN- Intanto vedremo se questo Cortile sarà davvero temporaneo o potrà restare un po’ più a lungo… Nel frattempo vi anticipo che intorno a settembre parteciperemo al festival Peace for Kitchen, che indaga le tematiche etiche dell’alimentazione e della cucina.

 

Mirella Prandelli

 

Origine foto: www.ilbicchierediverso.gqitalia.it

 

 

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