Olio di palma: novità UE da dicembre 2014 – Sono in arrivo importanti novità dall’Unione Europea per quanto concerne l’utilizzo dell’olio di palma.

Olio di palma: novità UE da dicembre 2014 - Cucina Semplicemente

Olio di palma: novità UE da dicembre 2014 – Cucina Semplicemente – Origine foto: www.nuovasocieta.it

Dal 13 dicembre 2014 entrerà definitivamente in vigore la nuova normativa europea che stabilisce l’obbligo di indicare in etichetta il tipo di materia grassa impiegata nei prodotti alimentari. Questa la decisione dell’Unione Europea in seguito alle numerose campagne di sensibilizzazione lanciate da istituzioni e organismi non-profit riguardo agli effetti negativi causati dalla produzione dell’olio di palma.

Ingrediente principale della celeberrima Nutella e delle merendine per bambini di numerosi marchi, tra cui la nota Ferrero, l’olio di palma è un ingrediente molto controverso sull’etichette dei prodotti alimentari. E se prima, in molti, riuscivano a tacerne l’esistenza grazie alla dicitura “oli e grassi vegetali”, estremamente vaga ed imprecisa, presto la situazione creerà molta più consapevolezza nell’opinione pubblica, grazie alle nuove disposizioni.

Perché tutte queste controversie sull’olio di palma?
L’olio di palma è stato attaccato da moltissimi fronti: ambiente, etica, politica, salute. In effetti la sua produzione e il suo flusso commerciale e distributivo hanno degli impatti seri sul nostro pianeta.
Si tratta del grasso principale di merendine, snack e biscotti delle nostre dispense: dal 1995 la produzione mondiale di olio di palma si è triplicata. Le ragioni del suo diffusissimo impiego alimentare sono da ricondurre ai bassi costi di produzione delle grandi industrie che, a loro volta, scaturiscono da comportamenti disonesti.

Oltre che nell’industria alimentare, è utilizzato anche nella cosmesi e nell’ambito degli agrocombustibili. Si estrae dalla palma da olio, che cresce nei Paesi tropicali e si sta espandendo sotto forma di monocoltivazioni industriali a discapito delle foreste tropicali. Questa pratica è collegata ai fenomeni di deforestazione, furto delle terre comuni (land grabbing) e deportazione delle popolazioni autoctone, operazioni che implicano conseguenze come violazione dei diritti umani, eliminazione della sovranità alimentare e riduzione della biodiversità.

Veniamo ora agli effetti che questo ingrediente ha sulla salute del nostro organismo. Essendo poco costoso e ampiamente utilizzato, l’olio di palma si trova nella maggior parte dei prodotti alimentari. Secondo i nutrizionisti, la significativa presenza di grassi saturi nell’olio di palma (circa il 50%), può causare dei danni al benessere del corpo. Tali sostanze infatti favoriscono la produzione del colesterolo cattivo, molto rischioso per il buon funzionamento del sistema circolatorio.

Peraltro, per essere raffinato, l’olio di palma subisce alcune lavorazioni che ne peggiorano i rischi. I suoi effetti sono evidenziati dalle linee guide di importanti istituti, tra cui Food and Drug Administration e Organizzazione Mondiale della Sanità.

Questo argomento è molto sentito anche in Italia, dove attualmente è in corso una campagna promossa dal Fatto Alimentare su Change.org. La petizione chiede al Ministero della Salute di escludere dalle forniture pubbliche gli alimenti che contengono olio di palma inserendo la rinuncia tra le clausole per aggiudicarsi gli appalti per l’approvvigionamento di mense scolastiche, ospedaliere e aziendali e dei distributori automatici di edifici pubblici.

 

Mirella Prandelli

 

Share