Si chiama Soylent ed è già un successo negli Stati Uniti d’America: un beverone miracoloso più economico, veloce ed efficiente del cibo, o almeno così dice il suo inventore. «Ho risparmiato molto tempo e denaro, la mia pelle sta meglio, i miei denti sono più bianchi e la forfora è sparita!», ha dichiarato Rob Rhinehart, l’ingegnere elettronico venticinquenne che ha inventato il prodotto. Di questi elisir di salute tascabili ne esistevano già a bizzeffe, ma ciò che c’è di più rivoluzionario qui è la filosofia, a dispetto di uno scopo preciso. Non si tratta di perdere peso, integrare i pasti o migliorare i muscoli: secondo il Soylent, cucinare o uscire per pranzo è una perdita di tempo e uno spreco di denaro, tanto che, ancora da bambino, l’inventore pensò addentando dell’insalata «Mangiamo come i primitivi che vivevano sugli alberi. Non possiamo davvero fare di meglio?». Anche il nome dell’innovativo pasto attinge dalle distopie fantascientifiche: il Soylent Green era una barretta di cui si nutrivano gli abitanti di un pianeta devastato dall’inquinamento e completamente sterile in un film del 1973 di Richard Fleischer, ambientato nel 2022. Il regista ha sbagliato solo di qualche anno.

USA Spopola la fine del cibo

“E se non dovessi mai più occuparti del cibo?” recita lo slogan sul sito di vendita del prodotto, disponibile a soli 85 dollari americani per 21 pasti. Quattro dollari a pasto, e in cinque minuti si ingurgita tutto quello di cui il corpo ha bisogno, sentendosi una meraviglia. Pare proprio prodigioso e in America si urla già alla fine del cibo, come se le pietanze fossero un passaggio intermedio obbligato, per il mero fine del nutrimento. «Abbiamo bisogno di amminoacidi e lipidi, non di latte o pane» ha aggiunto l’ingegnere. Quando si dice, di necessità virtù: ciò che davvero è incredibile, addirittura più di questo pensiero “rivoluzionario”, è la sua storia.

Insieme ad altri compagni di università, Rhinehart riuscì ad ottenere un finanziamento di 170 mila dollari da Y Combinator per la realizzazione di un non meglio precisato dispositivo per telefonini. Quando, a metà del budget già speso, i ragazzi si accorsero di essere sulla strada sbagliata, decisero di reinventarsi in un altro modo, ma dovevano risparmiare: il finanziamento era già stato ampiamente utilizzato. Così, non sapendo cucinare, dopo aver deciso di smettere di alimentarsi a cheeseburger da McDonald’s in seguito a disturbi vari, lo studente ordinò ad un laboratorio una miscela di sostanze di alimenti essenziali scomposte: ne venne fuori che era comodo, veloce e anche buono! Pare che il beverone sappia di crema pasticcera poco zuccherata.

Da qui i passi tipici delle novità commerciali oltreoceano:  raccolte fondi, think tank open sourceonline  e un nuovo finanziamento da Andreessen Horowitz, la miliardaria joint venture e maggiore investitrice nei successi tecnologici della Silicon Valley. Colpisce come una così intensa e tenace ricerca sia riuscita ad ottenere i risultati tanto sperati. Sorgono spontanei innumerevoli e più che ragionevoli interrogativi: la salute? Le reazioni del corpo? Il piacere del cibo? La digestione? Secondo i produttori, il Sylent non rappresenta la fine del cibo, ma la fine del junk food e dei pasti di corsa, nonché un valido strumento a basso costo per combattere la fame nel mondo.

Mirella Prandelli

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