Las Vegas: cibo d’azzardo! – La si distingue per le luci accecanti in mezzo al deserto. Da una macchia di colori, sorgono costruzioni irregolari e fantasiose che riproducono alcune delle città più belle al mondo: Las Vegas è un vero e proprio parco giochi per adulti e… per il gusto.
Meta indiscussa del divertimento sfrenato, Las Vegas è la destinazione per gli amanti del gioco d’azzardo, dell’estetica sfrenata e del kitsch. Eppure, c’è chi preferisce l’adrenalina del cibo a quella della roulette. Non sono in molti a saperlo, ma a Las Vegas ci sono alcuni dei ristoranti migliori al mondo e non sono nemmeno troppo costosi.
Una delle caratteristiche più interessanti di Las Vegas è l’accessibilità al lusso: persino gli hotel più eleganti hanno prezzi tutto sommato equilibrati, specialmente se paragonati ai quattro stelle italiani. Perchè? La risposta è semplice: la maggior parte degli introiti della città provengono da alcol e gioco d’azzardo, che vanno a braccetto. Conseguentemente, per invogliare i turisti, le strutture sono opulente, con un costo a portata di tutti.
In ogni hotel a Las Vegas, il piano dell’ingresso è adibito a promenade, una passeggiata di negozi e ristoranti, spesso riprodotta con un’architettura a tema, a seconda dell’ambientazione dell’hotel.
All’hotel Paris, una pasticceria francese produce patisserie mignon di ottima qualità con tanto di macaron esposti in vetrina. Negli hotel che richiamano l’italianità, come il Bellagio o il Venetian, ci sono ristoranti italiani e wine bar che offrono i vini europei più esclusivi. Certo, si tratta di riproduzioni fiabesche, per niente realistiche, con una certa dose di cattivo gusto. Eppure, all’ora di cena, a Las Vegas, c’è l’imbarazzo della scelta: thailandese, giapponese, sushi bar, messicano, spagnolo, italiano, americano, carne alla griglia o la colazione al buffet del Caesar Palace, che è un buon compromesso di tutte. Ecco i miei must per food and drink:
SEA: The Thai Experience, Ballys
Cucina salutare e leggera, a base di riso, verdura e ottimo pesce. Perfetto per chi ama i sapori delicati e orientali, senza dover fare i conti con la bilancia e col portafoglio. Un’intera cena con appetizer, primo e secondo per la modifica cifra di 30 dollari a persona, mancia esclusa. Una tempura di calamari croccante e asciutta, seguita da un misto di pesce di capesante gratinate, morbidi gamberi e filetto di orata che si scioglie in bocca, serviti con riso jasmine di prima qualità.
Seafood Shack, Treasure Island
Vista l’atmosfera di villeggiatura, ancora pesce, ma con condimenti decisamente più arditi. Per cominciare, ceviche di gamberetti servita con friabili e abbondanti nachos. Si tratta di gamberetti marinati con lime, avocado, pomodorini e un equilibrato misto di erbe. Leggero e fresco. Come main course, polpette di polpa di granchio adagiate su funghi e insaporite con una salsa verde dalla consistenza densa e golosa. Il tutto accompagnato da una Raspberry Lemonade XL con tanto di lamponi interi galleggianti sull’orlo. Anche se per i cocktail, niente può competere con lo Chandelier.
Chandelier al Cosmopolitan
Lo Chandelier è il bar dell’hotel Cosmopolitan. Tre piani di scintillanti riflessi di luce al centro della hall: una meraviglia architettonica composta da circa due milioni di cristalli legati insieme come fossero imponenti tendaggi, che chiudono le sedute a pianta circolare affacciate all’ingresso. Ordino un Finishing School: absolute hibiscus vodka, limone fresco, sciroppo di fragole, rose e rabarbaro fatto in casa. Più che la fine della scuola, la fine del mondo.
Mirella Prandelli
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