Storie e tradizioni antichissime…

Da un territorio ricco di storia, di tradizioni e di forte legame con il lavoro agricolo vi parlo del “succo” dei tre elementi in bottiglia: il Soave.

Un vino bianco prodotto nella provincia di Verona che deve il suo nome all’arrivo degli Svevi (Suaves) nelle campagne veronesi, un territorio probabilmente già dedito alla produzione vinicola.

In viaggio nel regno del Soave DOCGarganega e Trebbiano di Soave

Il colore delicato già presente nei primi acini in vigna – consigliatissima la visita ai vigneti a settembre – si trasmette anche nel giallo paglierino visibile nel bicchiere, insieme a una piacevole tendenza a tonalità di verdognolo; il tutto corredato da un profumo particolarmente intenso e molto delicato, caratteristico e che non stanca mai né il palato né il naso.

I due vitigni alla base del disciplinare di produzione sono la Garganega e il Trebbiano di Soave: all’olfatto e al gusto la prima conferisce i sentori di mandorla e fiori bianchi, aromi sviluppati anche grazie al fatto di maturare relativamente tardi, generalmente in ottobre, mentre il Trebbiano apporta una sapidità molto piacevole che equilibra i due profumi.

Il sapore molto asciutto e il corpo medio fanno si che il Soave possa essere un vino a tutto pasto particolarmente abbinabile a più piatti della tradizione della zona veronese quali, per esempio, la pearà (purea di pane raffermo, formaggio e pepe) e ai bigoli al torchio con le sarde (pasta prodotta con farina di grano tenero) e ancora al riso e bisi (riso con i piselli) e ai bogoni (lumache) che consiglio di gustare anche ai palati più restii visto il tipo di pietanza non propriamente piacevole al pensiero.

Un territorio ben delimitato e coeso

Il territorio di produzione è situato nei comuni di Monteforte d’Alpone, di Soave (zona storica) e in altre due sottozone ed è fortemente legato alla valenza storico monumentale dell’area, particolarmente ricca di luoghi di grande interesse storico paesaggistico quali castelli, chiese, pievi romaniche e ville appartenute a famiglie nobili.

Una forte valorizzazione legata al vino in prima battuta e poi al territorio è nata dall’impegno delle amministrazioni comunali che hanno dato vita alla Strada del Vino Soave una realtà che nasce nel 1998 grazie, soprattutto, anche alla collaborazione con operatori del settore (cantine, ristoranti, enoteche, strutture di hospitality e oleifici) per poter offrire un pacchetto completo di proposte e servizi non solo ai tecnici esperti del settore, ma anche al turista interessato e curioso di potersi accostare al legame prodotto-territorio.

Un vino, il Soave DOC, che porta con sé nel bicchiere profumi e sapori legati a un territorio ricco di tradizioni e di storia; due elementi legati a tutto ciò che viene prodotto nella zona che si tratti di olio, formaggio o di erbe di campo.

In un modo o in un altro anche il palato ci porta sempre allo stimolo curioso di conoscere a fondo i come e i perché di quello che degustiamo e beviamo, e proprio in questo spirito voglio concludere con una uscita veronese appresa sul campo che fa capire come la cura migliore sia il vino: “La mejo medissina xe el siropo de cantina!”.

Paulo Rota

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